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Barzio: celebrato il 64° Anniversario dell'eccidio in Valsassina

Valsassina 30 dicembre 1944, in una azione di rastrellamento reparti del 1° Battaglione della Brigata Nera “Cesare Rodini” al comando del maggiore Noseda cattura al baitone della Pianca 34 partigiani, un radiotelegrafista inglese ed una interprete austriaca.

Franco Carrara, “Walter” comandante di un gruppo di partigiani della ex brigata 86° Issel, ora passati con la 55° Rosselli, tenta di fuggire e viene ucciso nei prati sottostanti la baita. I partigiani catturati vengono trasferiti a Introbio dove sono interrogati.
La mattina successiva 12 partigiani vengono fatti salire su un camion, Mina, Scalcini Leopoldo di Colico Vice comandante della 55° Rosselli tenta una fuga impossibile e viene ucciso, verrà comunque gettato sul camion che va verso il cimitero di Barzio. Qui un reparto della brigata fucila gli undici partigiani.
Gli altri partigiani fatti salire su un camion proseguono verso Como. Giunti a Maggio un reparto delle Brigate Nere fa scendere tre partigiani che vengono, dopo essere stati fatti girare per il paese, fucilati nei pressi del cimitero.

Valsassina 31 dicembre 2007 ore 9,30. Una delegazione dell’ANPI di Lecco, il Presidente Regionale dell’ANPI Lombardia, il Vicesindaco di Cremeno con un Assessore in rappresentanza della Giunta Comunale, alcuni cittadini ricordano i tre fucilati a Maggio, Felice Beltramelli di Dalmine, operaio, Ronchetti Augusto di Lecco, operaio e Rocco Lombardo, di Butera (Caltanisetta) carabiniere salito in montagna dopo l’otto settembre (foto). Al cimitero si inaugura una targa che indica il percorso che da Maggio sale, in circa due ore di comodo cammino, al passo del Culmine di S. Pietro da cui si raggiunge il baitone della Pianca.

Lasciato il pugno di amici che decide di salire a piedi, il gruppo si trasferisce al cimitero di Barzio. Con la partecipazione del Sindaco di Barzio e l’ intervento di Antonio Pizzinato vengono ricordati gli undici uomini fucilati tra cui due carabinieri, alcuni operai, ed un partigiano di Canzo salito in montagna dopo l’otto settembre, Sordo Remo.
A Barzio vengono ricordati anche alcuni civili uccisi nel febbraio del 1944 mentre portavano aiuto agli sbandati in montagna, sono tre che vengono fucilati alla baite di Sciaresola, altri tre alla baita di pesciola ed uno, ferito, deportato a Mauthausen. Viene inaugurata la targa che segna l’inizio del sentiero che sale alla baita dei Pesciola presso i piani di Bobbio.

Le due targhe ed i sentieri fanno parte del progetto ” Sui sentieri della guerra partigiana in Valsassina” che, dopo la prima tappa con il percorso da Introbio a Bondo della 55° brg. F.lli Rosselli, sta producendo il secondo lavoro che descrive i percorsi delle brigate garibaldine da Lecco a Introbio.

Al Culmine di S. Pietro sia arriva anche in macchina, una targa ci ricorda il rastrellamento del 30 dicembre 1944. Da qui in una mezz’oretta si raggiunge il baitone della Pianca dove nel 2005 è stata posta una targa ricordo a cura dell’ANPI di Lecco e di Dalmine. La famiglia Figini, proprietaria della baita, ci accoglie con vin broulè e qualcosa da mandar giù nello stomaco. Dopo un breve saluto ed il racconto di Albino Previtali, un partigiano di Dalmine sopravvisuuto alla cattura, lasciamo il caldo della baita, con un’arrivederci al 15 giugno 2008, quando con una festa ricorderemo la presenza partigiana su queste montagne.

Fontana Gabriele
( l’ANPI provinciale di Lecco)

  10.01.08 13:45:04 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia
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