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25 Aprile 2008: Provocazioni neofasciste a Lodi

Un brutto risveglio per la città di Lodi, sfregiata all’alba del 25 Aprile. Svastiche disegnate con la vernice e adesivi con la croce celtica hanno ricoperto i muri di Lodi, seguendo lo stesso tragitto che al mattino avrebbe dovuto fare il corteo per commemorare i caduti e celebrare la liberazione dai nazifascisti. La notizia è iniziata a circolare intorno alle 9 del mattino, quando la svastica aveva già fatto la sua comparsa persino sul monumento dedicato ai martiri della Resistenza che svetta in piazza Medaglie d’oro, insieme all’insulto “vili".

I muri dei palazzi, invece, mostravano l’offesa “partigiani vili assassini", mentre ovunque qua e là spuntavano volantini neri con la croce celtica che dicevano: “25 Aprile lutto nazionale".
Sono stati prontamente rimossi e cancellati dalle forze dell’ordine e dalle autorità comunali prima che il corteo, dopo la Messa in Duomo, andasse a posare le corone in piazza Medaglie d’Oro e tornasse in piazza della Vittoria per i discorsi ufficiali.
Un gesto che ha suscitato l’indignazione dei cittadini e delle forze politiche presenti ieri in piazza della Vittoria, primo fra tutti il sindaco Lorenzo Guerini, il quale ha preso la parola per condannare l’accaduto: «È con animo turbato che inizio il mio discorso - afferma - per ciò che è accaduto da parte di un gruppo di sconsiderati che si ispirano all’ideologia fascista, i quali hanno imbrattato con svastiche e manifesti i segni della Resistenza nella nostra città. Però ho una convinzione: Lodi democratica respinge queste provocazioni. Un gruppo di facinorosi non può non farci considerare che il 25 Aprile è una festa di popolo, una festa che rende omaggio a chi è caduto in nome della libertà, noi dobbiamo andare avanti con serenità».
Non ci sono svastiche che tengano, il primo cittadino ribadisce che il 25 Aprile è un patrimonio di tutti gli italiani, coincide con il giorno in cui gli italiani hanno riconquistato la libertà. Il primo cittadino ha poi ricordato il presidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) Arrigo Boldrini, il “comandante Bulow", comparso tre mesi fa, citando la sua frase: «Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro». «Ecco - aggiunge Guerini - noi oggi siamo qui anche per chi non è presente e persino per chi non condivide la solenne importanza di questa giornata».
Anche il presidente dell’Anpi di Lodi, Edgardo Alboni, sostiene con forza che i valori della Resistenza sono un punto di riferimento insostituibile. Ma allo stesso tempo tuona contro un revisionismo che ne altera i contenuti. “Ho il timore che atti come la provocazione fascista di alcune branche e gli atti incendiari a circoli democratici possano trovare ulteriore incoraggiamento. Dentro le forze chiamate a dirigere il Paese c’è chi diserta deliberatamente la manifestazioni e chi pretende di cancellare il 25 Aprile. Invito coloro che hanno votato a destra a non avere nostalgia del passato, a non andare alla deriva, ma a schierarsi con noi a difesa dei valori della Resistenza, che sono quelli fondanti la nostra Costituzione". Infine si è rivolto ai giovani convinto che “bisogna essere vicini a loro, a tutti quelli che lottano oggi per avere un lavoro sicuro. Dobbiamo essere capaci di fare in modo che si identifichino nei valori della Resistenza. Solo loro possono, contro i tentativi di revisionismo storico, che mira non a far luce sui fatti storici ma a mettere sullo stesso piano resistenza e oppressione, rappresentare il nostro futuro, garantire l’unità nazionale".
Intervistato poi al termine della manifestazione, ha affermato di provare una profonda tristezza per il ripetersi di manifestazioni di intolleranza nei confronti di chi rappresenta la Resistenza e la Costituzione. “Siamo in una fase in cui dobbiamo stare molto attenti. Negli anni Venti il fascismo ha iniziato facendo propaganda nello stesso modo. Oggi nel Paese si è affermata politicamente la destra e questi credono che possa essersi creata una strada per scavare nel profondo di chi nutre sentimenti antifascisti, ottenendone la resa. Ma questo non accadrà mai. Non è pensabile che il fascismo torni a esercitare influenza sulla vita politica". Intervenendo il pomeriggio ad una manifestazione con letture e canti sulla Resistenza, ha ribadito la ferma condanna del gesto provocatorio affermando, a nome dell’Anpi tutta, “Noi non reagiremo con il loro stesso modo, ma non faremo un solo passo indietro nella difesa dei valori che abbiamo conquistato con la Resistenza e nella difesa della Costituzione".
Per tutto il giorno del 25 e 26 aprile ,innumerevoli telefonate di condanna del gesto sono arrivate al direttore del quotidiano locale «Il Cittadino»: la gente è convinta che le varie telecamere situate nel centro storico abbiano filmato gli autori della bravata e che pertanto, attraverso queste ultime, i diretti interessati debbano essere identificati e i loro nomi resi noti dalle forze dell’ordine.

  30.04.08 12:08:11 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Archivio
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