Dal 2008 ad oggi, Pavia è stata teatro di una reviviscenza neofascista spesso sfociata in episodi di intimidazione o manifesta violenza. L’amministrazione locale non ha mai riconosciuto la gravità del dilagare di questi fenomeni, spesso minimizzando.
Nel maggio 2010 - primo ma non ultimo di svariati episodi - due studenti vicini all’antifascismo pavese furono vittima di un’aggressione in un vicolo del centro storico.
L’evento non capitava in un momento qualsiasi: avveniva le stessa sera del giorno dello sgombero del csa Barattolo uno dei centri dell’antifascismo locale, ad opera dell’allora neo-eletta giunta di centro-destra.

A 3 anni di distanza dall’episodio, si è concluso il procedimento penale avviato a seguito dell’aggressione di quel maggio. I ragazzi aggrediti hanno deciso di ritirare la querela e i naziskin hanno dovuto risarcire la somma € 750, come richiesto dalla parte offesa. Per espressa volontà dei due antifascisti, il pagamento è stato versato alla sezione ANPI Pavia Centro.

L’impegno dell’ANPI è quello di utilizzare per rilanciare la propria attività con iniziative culturali che non solo tengano viva la memoria dei valori della Resistenza, ma in particolar modo agiscano per prevenire la fioritura di nuove forme di fascismi in un tessuto sociale locale culturalmente arido, che -come si è visto- tende a isolare gli individui e a deviare il disagio verso focolai di razzismo, xenofobia e violenza che non possono più essere ignorati.

Anpi Pavia Centro