NUMERO 90 DI ANPINEWS
Su questo numero di ANPInews (in allegato):
Smuraglia sulla non adesione alla manifestazione del 12 ottobre: “(…)Tengo solo a ribadire che la Segreteria nazionale ha deciso a seguito di due sedute, in cui c’è stato un ampio e libero confronto; e soprattutto che essa si è ispirata, nel decidere, esclusivamente all’interesse dell’ANPI ed alla salvaguardia della sua natura e della sua identità. Rilevo che in molti di coloro che manifestano dissenso, ricorre un’affermazione singolare: che avremmo così deciso, per appoggiare o sorreggere il PD. Ho detto singolare, oltreché offensiva per l’immagine di autonomia e indipendenza che conserviamo gelosamente, nei confronti di chiunque, perché tutto ciò che abbiamo detto col documento del 18 maggio, affermato a Bologna il 2 giugno, sostenuto con le nostre iniziative, e su questa stessa news, va in una direzione assolutamente contraria a quella che i gruppi del PD hanno assunto in Parlamento, a riguardo delle riforme costituzionali, approvando nozioni e progetti di legge, come quello costituzionale che modifica l’art. 138 (…) “
(Il testo integrale è pubblicato nelle “Notazioni” a pag.4)
APPUNTAMENTI
►”Ventotene: antifascismo al futuro": dal 4 al 6 ottobre, su iniziativa dell’ANPI nazionale, una tre giorni di formazione all’antifascismo sull’isola di Ventotene
ARGOMENTI
Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:
► Le dimissioni dei ministri PDL: il fatto è gravissimo in sé, tanto più che è accompagnato dalla “promessa” di una manifestazione di piazza il 4 ottobre, nel giorno e davanti alla sede in cui la Commissione parlamentare deve decidere sulla decadenza di Berlusconi, sulla base delle perentorie disposizioni della legge “Severino", voluta ed approvata da tutti, ma ora - dal Pdl - disconosciuta. E’ un’altra intimidazione grave, nei confronti della libertà del Parlamento
E’ accaduto quello che ci si poteva aspettare, dopo le ripetute minacce, ricatti, intimidazioni. La manovra eversiva è giunta non al suo culmine, perché ci aspetta ancora dell’altro, ma ad una fase di una gravità eccezionale, sotto diversi profili. Avevamo già definito eversive le dimissioni dal Parlamento, sottoscritte e tenute a disposizione. Ora sono arrivate le dimissioni dei Ministri, sulla base di un ordine secco del Capo e senza neppure una preliminare discussione con i gruppi parlamentari; insomma, la crisi, determinata a freddo e senza nessuna preoccupazione per gli interessi del Paese, in una fase particolarmente delicata, in cui ci sarebbero decisioni importanti da prendere, sul piano economico e sulla legge di stabilità (…)
► Manifestazione del 12 ottobre: tengo solo a ribadire che la Segreteria nazionale ha deciso a seguito di due sedute, in cui c’è stato un ampio e libero confronto; e soprattutto che essa si è ispirata, nel decidere, esclusivamente all’interesse dell’ANPI ed alla salvaguardia della sua natura e della sua identità. Rilevo che in molti di coloro che manifestano dissenso, ricorre un’affermazione singolare: che avremmo così deciso, per appoggiare o sorreggere il PD. Ho detto singolare, oltreché offensiva per l’immagine di autonomia e indipendenza che conserviamo gelosamente, nei confronti di chiunque, perché tutto ciò che abbiamo detto col documento del 18 maggio, affermato a Bologna il 2 giugno, sostenuto con le nostre iniziative, e su questa stessa news, va in una direzione assolutamente contraria a quella che i gruppi del PD hanno assunto in Parlamento, a riguardo delle riforme costituzionali, approvando nozioni e progetti di legge, come quello costituzionale che modifica l’art. 138
La Segreteria nazionale, com’è noto, ha deciso di non aderire alla manifestazione, a Roma, del 12 ottobre, con un’ampia e diffusa motivazione, che diversi (che hanno subito dissentito) mostrano di non avere neppure letto fino in fondo. Il dissenso è, ovviamente, legittimo, ma deve essere esposto in modo corretto e rispettoso. In alcuni casi, non è stato così e me ne rammarico. Con tutti quelli che hanno dissentito in modo corretto, si è aperto un confronto molto libero; ho cercato, benché a casa, indisposto, di rispondere a tutti o quasi tutti quelli che hanno scritto o manifestato riserve (…)