Testata  

ARRIGO BOLDRINI - COMANDANTE BULOW

“UNA VITA PER LA LIBERTÀ”

Arrigo Boldrini è nato a Ravenna il 6 settembre 1915 ed è stato Presidente dell’ ANPI Nazionale fino al 14° Congresso Nazionale quando entrò a far parte della Presidenza onoraria sino alla sua scomparsa il 22 gennaio 2008. Ricordiamolo nel centenario della sua nascita.

Martedì 15 settembre 2015 - ore 17,00, a Roma, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati:

  • Laura Boldrini - Presidente della Camera dei deputati
  • Pietro Grasso - Presidente del Senato della Repubblica
  • Carlo Smuraglia - Presidente Nazionale ANPI
  • Alberto De Bernardi - Vicepresidente Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia ( INSMLI )
  • Giorgio Napolitano - Presidente emerito della Repubblica

 

Così lo ricorda Ornella Ravaglia

6 SETTEMBRE

Oggi Arrigo Boldrini avrebbe compiuto cent’anni, anzi mi correggo, oggi Bulow compie cent’anni.

Voglio ricordarlo, ricordarlo a chi l’ha conosciuto e farlo conoscere a tutti gli altri con le parole che le rivolse Tino Casali quel triste giorno del gennaio 2008 su quella stessa piazza ove il 4 febbraio 1945, il generale Mac Creery, comandante dell’VIII Armata, appuntò sul petto del “comandante Bulow” la Medaglia d’Oro al valore militare, con la motivazione:

«Ufficiale animato da altissimo entusiasmo e dotato di eccezionale capacità organizzativa, costituiva in territorio italiano occupato dai tedeschi due brigate di patrioti che guidava per più mesi in rischiose e sanguinose azioni di guerriglia. Nell’imminenza dell’offensiva alleata nella zona, sosteneva alla testa del propri uomini e per più giorni consecutivi, duri combattimenti contro forti presidi tedeschi, agevolando così il compito delle armate alleate. Successivamente, con arditissima azione, costringeva il nemico ad abbandonare un’importante località portuale adriatica che occupava per primo. Benché violentemente contrattaccato da forze corazzate tedesche e ferito, manteneva le posizioni conquistate, contrastando con inesauribile tenacia la pressione avversaria. Si univa quindi con i propri uomini alle armate anglo-americane, con le quali continuava la lotta per la liberazione della Patria».

——–

Tino Casali

Ravenna, 24 gennaio 2008

“A pochi metri da dove oggi ci ritroviamo iniziò la Resistenza armata di Arrigo Boldrini al nazifascismo.

L’otto di settembre, in Piazza Garibaldi, qui accanto, una piccola folla di persone, incredule ed incerte, disorientate, dopo il messaggio di Badoglio alla radio, si domandavano se la guerra fosse veramente finita.

Salito sul basamento della statua di Garibaldi, alzando il tono della voce, Arrigo Boldrini sgombrò il campo dalle illusioni: “Cittadini - urlò - il governo di Badoglio ha deciso di concludere con un armistizio il conflitto voluto da Mussolini contro la volontà, gli ideali e gli interessi del popolo italiano. Hitler e i suoi generali contrasteranno con ogni mezzo questo proposito. Per difendere la pace, per salvare l’Italia, dobbiamo scacciare i tedeschi e i fascisti dalla nostra terra…”

Fu questa la prima indicazione, il primo ordine, potremmo dire, del leggendario comandante Bulow, che si sarebbe guadagnato il nome di battaglia per la sua eccezionale capacità strategica e per avere concepito e saputo realizzare la “pianurizzazione” della guerra partigiana.

Prima di chiunque altro, Bulow aveva capito qual era in questa terra la tattica necessaria, sino ad allora ritenuta vincente soltanto se condotta sulle colline e in montagna. Bulow ebbe ragione perché conosceva la sua gente e sapeva che avrebbe capito e avrebbe partecipato, perché è gente che, avendo strappato per secoli i campi alle paludi, avrebbe saputo accettare anche l’estremo sacrificio della vita per difendere la terra conquistata, per difendere la pace, la libertà e per costruire la democrazia.

Arrigo Boldrini credeva fermamente nella coralità e nel valore unitario della Resistenza, e sapeva parlare ai suoi compagni del valore insopprimibile dell’unità nell’azione.

Pagine straordinarie della storia della Resistenza e della città di Ravenna furono scritte in quei giorni.

Bulow seppe convincere gli anglo-americani della necessità di liberare e di salvare il centro della città, di conservare intatto il patrimonio artistico della zona, di risparmiare a tutta la popolazione molti altri mesi invernali mentre imperversava una temperie di agonia e di distruzioni.

Arrigo Boldrini seppe realizzare in una zona di pianura, di terre e di acque intersecate e pressoché impercorribili un’azione militare e una manovra perfette, che misero in fuga i nazisti dopo una battaglia durissima.

Il Generale Richard McCreery, comandante dell’Ottava armata, decorò Boldrini, per questa azione con la Medaglia d’oro al Valor militare.

Bulow, che gli inglesi chiamavano “l’inafferrabile", per la sua capacità di uscire combattendo dai rastrellamenti nazifascisti, divenne componente di primo piano del Comando del Corpo Volontari della Libertà.

E fu proprio il Corpo Volontari della Libertà che riuscì a realizzare l’unità tra le diverse formazioni militari di tutte le brigate che ne facevano parte, indipendentemente dal tipo di antifascismo e di antinazismo che muoveva alla lotta le donne e gli uomini delle diverse formazioni, fossero comunisti, socialisti, cattolici e repubblicani o liberarli o monarchici.

È questa la cifra politica dell’azione e del pensiero di Arrigo Boldrini nella lotta armata e nella militanza civile per la costruzione della democrazia del nostro Paese dopo la fine della guerra.

Bulow fu un grande italiano, che dedicò ogni energia della sua intera esistenza per liberare il Paese, per difenderlo, per farlo progredire nella pace e nella libertà, per realizzare la Costituzione.

Prima nella Consulta Nazionale, poi nell’Assemblea Costituente e, quindi, in Parlamento, alla Camera prima e al Senato dopo, per dieci legislature, sempre eletto nelle file del PCI, vicepresidente della Camera dei Deputati o semplice parlamentare, Arrigo Boldrini ha sempre dedicato alle istituzioni il suo impegno politico e civile, limpido e fermo.

Bulow, comandante militare nella Resistenza, fu il primo presidente dell’ANPI, dotato di una capacità infinita di ascoltare e di una capacità concreta di coinvolgere e mobilitare le persone, di organizzare i cittadini, di guidare, nelle stagioni più difficili del terrorismo e dello stragismo, le battaglie civili necessarie per mantenere il Paese ben fermo nel solco dei valori della Resistenza e della Costituzione, sempre avanzando sul cammino della democrazia.

Fu, forse, la sua modestia, sorprendete per un uomo di tanto valore, coniugata ad un rigore di pensiero di azione di estrema coerenza che consolidò intorno a lui una stima estesa ed affettuosa. Il suo sorriso timido e allegro allo stesso tempo, era capace di trasmettere forza e convincimento.

Bulow ci lascia una eredità che non dobbiamo disperdere, quella di un uomo coerente che, pur nel quadro degli irrinunciabili ricordi della guerra di liberazione sapeva pienamente capire il presente e viverlo nella consapevolezza di tutti i fermenti di cambiamento che nel Paese nascevano e di cui erano protagoniste le nuove generazioni. E ai giovani seppe sempre parlare, dei giovani seppe sempre comprendere e difendere le ispirazioni e le speranze, con i giovani seppe sempre predisporre le azioni necessarie per costruire un futuro sempre più libero e democratico, parlando sempre con tutti nel nome di una unità di azione che non poteva tollerare protagonismi e soggettivismi che ne riducessero la vera sostanza unitaria. La morte di Bulow ci trasmette questa eredità, che noi riceviamo, che noi gli promettiamo, congedandoci da lui, di realizzare nell’azione, che fu la sua e che sarà la nostra.

È questo l’impegno che assumiamo oggi qui per onorarti, Comandante Bulow, mentre da te ci congediamo con dolore e con affetto infiniti.

———

Grazie Bulow, grazie di quello che hai fatto, come solevi dire, “…per la libertà di tutti; per chi era con noi, per chi non c’era ed anche per chi era contro…", grazie per i tuoi insegnamenti, per la tua amicizia.

Ornella

 

  16.09.15 16:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Commenti e dibattiti, Celebrazioni, Antifascismo, Resistenza, Novità, Memoria, Testimonianze, Anniversari, Cultura, Mostre
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