Zavattarello 17 ottobre 2016.

Il Partigiano Giacomo Bruni “Arturo” è morto stanotte 17 ottobre 2016, nato a Zavattarello il 20 febbraio del 1922 viveva a Perducco piccola frazione dell’Oltrepò Pavese. Lascia nel dolore inconsolabile la Moglie Rosa, i sette figli, i numerosi nipoti e pronipoti, i parenti e tutti gli amici e compagni che hanno avuto l’onore di vedere il suo sorriso.

Martedì 18 ottobre 2016 dalle ore 15,00, il funerale, l’ultimo viaggio di Arturo dalla sua abitazione in Perducco alla chiesa parrocchiale di Zavattarello.

Messaggi e condoglianze via e.mail a zavattarello@libero.it oppure via posta: Giacomo Bruni Perducco. Zavattarello. 27059 Pavia.

Arturo. Partigiano combattente dal marzo 1944 all’aprile del 1945. Alpino nella Divisione Cuneense, comincia a combattere i Nazisti e i fascisti l’8 settembre del 43 a Laives, Alto Adige. Catturato dai nazisti e prigioniero a Vicenza riesce a fuggire e a piedi ritorna nel suo Oltrepò, nel marzo del 1944 entra nelle prime bande Partigiane dell’Appenino, prima nella banda del Greco poi effettivo nella 87° Brigata Garibaldina Crespi. Divisione Diego Aliotta. Attivo combattente, sempre in prima fila, autista provetto dei mezzi della Brigata, elemento delle “Volanti” gruppi d’arditi che non danno tregua al nemico. Tutte le battaglie dell’Oltrepò Pavese lo vedono instancabile difensore della Libertà. La Sichereits, i fascisti, i nazisti… trovano sempre la sua esemplare figura sulla loro strada portatrice di male. Il 24 aprile 1945 scende con le Brigate e le Divisioni Garibaldine dalle montagne al piano, Voghera, Pavia e Milano, entra con i suoi compagni e combatte per le strade di Milano.

Parte con undici suoi compagni per Dongo, scelto per coraggio, tempra e fiducia, dal suo Comandante Ciro Carlo Barbieri, e con il Colonnello Valerio, Landini e Mordini nelle drammatiche ore del 28 aprile del 1945, chiude i conti con il Duce, i suoi gerarchi e il fascismo che per vent’anni aveva dominato l’Italia. Il camion da lui condotto porta a Piazzale Loreto i corpi giustiziati del tiranno e i suoi seguaci.

Ritorna senza medaglie al petto ma consapevole d’aver fatto la sua parte per averci regalato la Libertà, a fare il contadino nell’Oltrepò Pavese. Ci ha lasciato soli ma il suo pensiero, le sue parole, il suo ricordo, mai ci abbandonerà. Ancora fischierà il vento.

Ancora noi grideremo “Ora e sempre Resistenza".

“E pensò che forse un Partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno.”

ANPI Zavattarello. anpi.zavattarello1@tiscali.it

ANPI Barona Milano. anpibarona@fastwebnet.it

LE NOSTRE BANDIERE OGGI SONO A LUTTO: ciao Arturo, l’ultimo dei partigiani di Dongo. Chissà, stanotte, mentre si addormentava, nella sua casa di Zavattarello, forse ha sentito il motore del camion, il peso dello sten sotto la giacca, le voci dei compagni, il fischio del vento e ha visto la stella del mattino disegnarsi all’orizzonte. Quella stella è anche nostra. Noi non dimentichiamo.

ANPI PAVIA - Circolo Onorina Pesce Brambilla

Dall’Oltrepo a Dongo, morto l’ultimo partigiano
di Roberto Lodigiani
Addio a Giacomo Bruni, aveva 94 anni. Fu lui a guidare il camion che portò a piazzale Loreto i cadaveri di Mussolini e dei gerarchi di Salò

Articoli correlati
La morte di Giacomo Bruni Le foto di “Arturo”

La sua ultima intervista alla Provincia Pavese

Le foto della cerimonia funebre
http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/foto-e-video/2016/10/18/fotogalleria/zavattarello-l-addio-al-partigiano-arturo-1.14271113?ref=hfpppves-1#1

L’ANPI Regionale di Lombardia si unisce al cordolio dei familiari, dei tanti amici ed estimatori, delle ANPI Pavesi, per la morte del partigiano “Arturo", schieratosi tra i primi nella lotta contro il nazifascismo nell’Oltrepò pavese, condotta con straordinario coraggio fino alla liberazione di Milano e alla cattura di Mussolini a Dongo, come facente parte della squadra che la effettuo.

Non morirà il ricordo, l’affetto, la riconoscenza, lo stimolo a continuare che il suo esempio ci lascia.

ANPI REGIONALE LOMBARDIA