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76° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI FONTENO

L'Associazione Nazionale Partigiani D’Italia - Sezione VALLE CALEPIO – VALLE CAVALLINA informa che: anche quest'anno, se pur in forma in ridotta, ci ritroveremo ai colli di San Fermo per ricordare la Battaglia di Fonteno.

PROGRAMMA - DOMENICA 19 LUGLIO 2020 Monumento partigiano al Colletto

·         Ore 11:00 celebrazione S. Messa

·         A seguire discorsi ufficiali a cura di LUCIO PEDRONI - Presidente provinciale ANPI Brescia

·         Ore 12:30 pranzo al sacco (Visto l'emergenza sanitaria in atto non faremo il classico pranzo ma per chi vorrà ci sarà la possibilità di pranzare al sacco negli ampi spazi esterni della Casa "La Resistenza".)

DURANTE LA GIORNATA SARA’ POSSIBILE VISITARE IL MUSEO - CASA “LA RESISTENZA” Via Casina al Monte 13, Adrara San Martino (BG)

Gli ampi spazi della casa “La Resistenza” ci permettono di ritrovarci mantenendo la distanza sociale

E’ OBBLIGATORIO L'USO DELLA MASCHERINA

 

LA BATTAGLIA DI FONTENO E DEL MONTE TORREZZO
Nel corso della Resistenza i Colli di San fermo assunsero particolare importanza strategica perché permettevano il controllo dei transiti di truppe tedesche lungo la strada statale del Tonale nel tratto che percorre la Val Cavallina. La statale del Tonale era una delle più importanti vie di comunicazione fra il Nord Italia e la Germania. Per questa ragione la presenza di truppe partigiane rappresentava un grave elemento di disturbo. 

I colli di San Fermo erano presidiati dalla 53° Brigata Garibaldi “Tredici Martiri di Lovere”, guidata dal comandante Giovanni Brasi (Montagna) e composta da circa 75 uomini ben armati grazie a un aviolancio alleato. La battaglia di Fonteno del 31 Agosto 1944 è un azione di risposta al rastrellamento nazifascista operato per liberare due ufficiali tedeschi e il loro interprete che erano stati catturati tre giorni prima a Solto Collina e rinchiusi in una baita presso la località Casini.

Prima dell’alba un pattuglia tedesca guidata da Fritz Langer, comandante delle SS di stanza a Bergamo, circondò il paese di Fonteno e raggruppò in piazza trenta abitanti, insieme al parroco, minacciandone la fucilazione qualora i tre prigionieri non fossero stati rilasciati entro le ore 15. Nel frattempo una compagnia fascista, la OP Macerata, partita da Monasterolo del Castello, salì ai colli per compiere da sud un rastrellamento dei partigiani. Benché accerchiati, i partigiani effettuarono un azione fulminea e certamente inattesa su Fonteno. Circa metà della brigata scese rapidamente verso il paese, riuscì a rendere inoffensive le sentinelle tedesche intorno all’abitato e a sua volta occupò il paese, riuscendo a capovolgere la situazione. I tedeschi furono fatti prigionieri e gli abitanti liberati. L’altra metà della brigata, appostata sulla cresta che collega il Monte Torrezzo al Monte Sicolo, riuscì a contrastare l’attacco e a respingere le truppe fasciste. Data la situazione, Langer concordò con i partigiani il ritiro dei tedeschi da Fonteno e delle truppe fasciste dai Colli di San Fermo, a patto che il paese non subisse in seguito alcuna ritorsione. Nonostante la promessa dell’ufficiale tedesco, il 7 settembre fu compiuta una prima rappresaglia, seguita da una seconda il 31dicembre 1944.

 

  19.07.20 09:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Commenti e dibattiti, Iniziative, Celebrazioni, Antifascismo, Resistenza, Resistenza, Sezioni, Novità, Memoria, Testimonianze, Anniversari, Ricorrenze, Commemorazioni, Cultura
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