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9 DICEMBRE 1944: UCCISO DAI FASCISTI A MILANO IL PARTIGIANO SERGIO KASMAN

9 DICEMBRE 1944: UCCISO DAI FASCISTI A MILANO IL PARTIGIANO SERGIO KASMAN

Quest'anno ricorre il centenario della nascita del partigiano Sergio Kasman.

Sergio nasce a Genova il 2.9.1920. Figlio di Ivan Kasman, ebreo di origine russa, e di Maria Scala di Torino. Sergente allievo ufficiale di Artiglieria, era in licenza a Genova quando fu proclamato l’armistizio. Dopo l'8 settembre 1943 il giovane si rifugiò subito sulle alture sovrastanti Chiavari. Di qui cominciò la sua attività, con il nome di battaglia Marco, di organizzatore delle prime formazioni partigiane liguri. Tra i più audaci militanti del Partito d'Azione venne arrestato due volte, ma in entrambi i casi riuscì a salvarsi.

Nel marzo 1944, a soli 24 anni Kasman, comandante delle formazioni Giustizia e Libertà, viene nominato, su indicazione di Ferruccio Parri, Capo di Stato Maggiore del Comando Piazza di Milano. Nel luglio del 1944 Sergio si rende protagonista insieme ad altri tre temerari di un’azione memorabile: la liberazione dal carcere di san Vittore di alcuni prigionieri: Giuseppe Bacciagaluppi, Arialdo Banfi, dirigenti di Giustizia e libertà, e dell' ufficiale canadese Patterson. Di alta statura, fisico atletico e capelli biondo rossicci il comandante Marco indossata la divisa da SS, è persona credibile agli occhi dei carcerieri. Infatti, quando si presenta in piazza Filangieri, in divisa, per chiedere la scarcerazione di quei prigionieri nessuno nutre sospetti sulla sua identità e glieli consegnano. Il 19 settembre 1944 Kasman a Chiavari compie un' altra azione di grande coraggio. Il fratello di Sergio, Roberto, allora quindicenne racconta che gli viene chiesto di aiutare una squadra di soldati tedeschi a scaricare delle patate; fa caldo, i militari hanno sete e gli chiedono di dar loro da bere. Lui prende da un magazzino una bottiglia con scritto "moscato" sull'etichetta: i soldati la bevono interamente, e subito dopo si sentono male. La bottiglia conteneva una sostanza velenosa, ma Roberto non poteva saperlo: due di loro muoiono in pochi minuti e, mentre gli altri sono soccorsi, il ragazzo viene arrestato, condotto in carcere, massacrato di botte per più giorni perché riveli il complotto di cui, secondo i tedeschi, fa parte: sanno che è fratello di Sergio, che dopo aver combattuto in Liguria si è trasferito a Como e poi a Milano. Una notte, alcuni militari nazisti svegliano bruscamente il ragazzo e lo fanno salire in auto: solo qualche chilometro più avanti, quando teme di essere avviato alla fucilazione, Roberto si rende conto di essere ormai in salvo: sotto la divisa uno dei falsi tedeschi è suo fratello.

 

Attirato in un'imboscata tesagli da un infiltrato, Sergio Kasman verrà ucciso dai fascisti da una raffica sparatagli alla schiena, il 9 dicembre 1944, a Milano in piazza Lavater.

 

A Sergio Kasman è stata conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria. Il suo nome è iscritto sotto le volte della Loggia dei Mercanti con altri 1738 Combattenti per la Libertà. Una lapide lo ricorda in piazza Lavater. 

 

Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano

 

  09.12.20 11:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Commenti e dibattiti, Comunicati, Antifascismo, Resistenza, Comitati Provinciali, Resistenza, Sezioni, Novità, Memoria, Pubblicazioni, Commemorazioni, Cultura
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