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GIORGIO PARMIANI CI HA LASCIATO

GIORGIO PARMIANI CI HA LASCIATO

La Sezione ANPI “340 Martiri Sesto San Giovanni" comunica che è mancato questa mattina Giorgio Parmiani, membro del nostro direttivo, ma soprattutto un tassello della storia della nostra città, una vita tra politica e scienza.

Un abbraccio a Itala, Lara e Lisa.

 

 

L'ultimo saluto a Giorgio Parmiani si terrà mercoledì 24 presso la sede Anpi a villa Zorn alle 14,30.

 

Sesto San Giovanni (Milano) - Lascia un vuoto incolmabile Giorgio Parmiani, classe 1938, scienziato di fama internazionale e politico sestese, scomparso nella notte dopo aver combattuto a lungo contro la malattia. Aveva girato tutto il mondo per la ricerca immunologica, in campo oncologico, fino ad aprire strade nuove nella cura delle malattie tumorali, in particolare il melanoma. Ma il cuore è rimasto sempre a Sesto San Giovanni, come dimostra anche il libro biografico pubblicato tre anni fa dal titolo “Tra scienza e politica. L’autobiografia di un ragazzo sestese”.

 

Una sestesità intesa come impegno civico e civile, politico e istituzionale, che lo ha visto per anni consigliere comunale, assessore alla Sanità e allo Sport e poi vicesindaco socialista negli anni Ottanta con Fiorenza Bassoli, primo sindaco donna di Sesto. Un impegno culturale che lo ha visto per oltre un decennio grandissimo animatore e fondatore della storica rassegna “Il Club della Scienza”, dedicata ogni anno a un tema diverso da approfondire e divulgare con esperti. Direttore scientifico e generale dell’Istituto Nazionale dei Tumori, poi direttore dell’Unità di Immuno-Bioterapia all'ospedale San Raffaele e vicedirettore di Oncologia Molecolare dello stesso istituto, le ricerche di Parmiani sono state fondamentali nel campo dell'immunoterapia. Già dopo la laurea in Medicina, con una tesi sperimentale e la prima operazione "con manuale in mano", lavora due anni a Philadelphia.

 

Tanto laboratorio e tanta ricerca nel campo dell'immunoterapia dei tumori. Parmiani ha guidato numerosi team di ricerca. Scienza ma anche politica come dirigente della federazione giovanile socialista e poi segretario della sezione cittadina: tutta la documentazione è conservata all’istituto di Storia dell’Età Contemporanea di Sesto. "Nel 1962 entro nel Partito Socialista e ne sono rimasto iscritto con qualche momento di pausa perché non condividevo certi comportamenti", ricordava nella sua autobiografia. "La politica mi ha sempre appassionato, anche se non sempre questa passione è stata meritata". A segnare Parmiani, come tutta la sua generazione, era stata la guerra, la deportazione di alcuni dei suoi parenti più cari (da Auschwitz è tornata solo una zia), il rifugio trovato nella "casa rossa", la cascina grandissima di campagna, dove vive da bambino per scappare al conflitto. Dopo la Liberazione il ritorno a Sesto, il liceo scientifico Da Vinci a Milano con professori importanti, come Bonora e Catalano, e l’inizio di una grande carriera professionale e politica.  

  21.03.21 11:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Comunicati, Sezioni, Novità, Memoria, Commemorazioni, Cultura
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