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“LA BANALITÀ DEL MALE”

Sabato 26 febbraio 2022 alle ore 17.30, presso la Casa delle associazioni "Al Cubo" Casalpusterlengo LO

Nel 1961 venne celebrato a Gerusalemme uno dei più importanti processi del secolo. L'imputato era Adolf Eichmann, responsabile del trasporto dei deportati ebrei in tutti i campi di sterminio. Il dibattimento e poi la sentenza (condanna a morte per impiccagione) suscitarono grandi discussioni in tutto l'occidente.

Hannah Arendt, filosofa allieva di Jaspers e di Heidegger, seguì l'intera vicenda come corrispondente del New Yorker. I suoi articoli, rielaborati e ampliati, furono pubblicati nel 1963, col titolo Eichmann in Jerusalem, e presto furono considerati un contributo fondamentale alla discussione sull'eccezionalità o meno della ferocia nazista. Hannah Arendt sostiene la tesi secondo la quale Eichmann era un uomo comune, di comuni sentimenti, ma di totale ottusità morale. Da queste considerazioni nasce la categoria della banalità del male (titolo italiano del libro della Arendt), che rende l'intero universo dei nazisti comuni come un fenomeno per niente eccezionale, ma forse di "terrificante" normalità. "I macellai di questo secolo sono tra noi, del tutto simili a noi". Questione assolutamente attuale, se si pensa ai torturatori cileni di Pinochet o a quelli argentini di Videla.

Il libro della Arendt merita dunque una rilettura e una discussione utile ancora oggi.

La condurrà tra noi il professor Gianni d'Amo.

  26.02.22 16:30:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Commenti e dibattiti, Iniziative, Libri, Sezioni, Novità, Memoria, Nazismo, Fascismo, Cultura
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