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    L’attività antifascista nei luoghi di lavoro

Le fabbriche presenti in città variano dalle piccole officine metallurgiche con 20/30 dipendenti
agli impianti più rilevanti – tra questi la VISA produzione bellica con 800 operai ( nel 1938 erano 110 ), Officina Veicoli FS 400 operai, Arona 50, SNIA con 600,
Iriense
( produzione motori )con 70, oltre al Cotonificio Bustese, Jutificio di Nogara,
Fondiaria vogherese, Balduzzi – Roveda.

Da citare anche la presenza del Deposito ferroviario e dell’Officina FS.
Anche in città - pur senza assumere le dimensioni della mobilitazione che coinvolgerà
le fabbriche del Nord Italia con i grandi scioperi del marzo e settembre 1943
e della primavera 1944 – si svilupperanno fermate del lavoro e proteste che legheranno
la denuncia delle condizioni di lavoro e di vita all’opposizione contro il regime fascista.
Questo avviene nel settembre 1943 negli impianti della Visa, Merli e poi Arona con l’avvio
di scioperi per reclamare paghe più alte.
Uno dei centri principali di azione antifascista è rappresentato dalla fabbrica VISA,
per la presenza di un gruppo combattivo e coraggioso di operai comunisti,
che sanno legare le rivendicazioni di natura economica ( aumenti salariali, premi indennità, )
con l’allargamento del consenso all’attività delle forze antifasciste.

 

“Alla Visa facevamo del boicottaggio sia all’interno della fabbrica che all’esterno( … )
Il sabotaggio all’interno della fabbrica avveniva durante la lavorazione dei proiettili:
si metteva la polvere delle mole nell’olio per le macchine e così le macchine
si bloccavano e non potevano più funzionare.
La produzione si arrestava per dieci e anche quindici giorni.
I cuscinetti a sfere si inceppavano e le macchine dovevano essere smontate.
I tedeschi non sono mai riusciti a trovare i responsabili; il proprietario era in croce,
non sapeva più come difendersi dai tedeschi.
Del resto in quel reparto dove avvenivano i maggiori sabotaggi erano tutte donne.
Chi incolpare?
Spesso i pezzi di ricambio non erano a disposizione, bisognava andare a Milano
a rifornirsene, si perdevano così tanti giorni di produzione.
Tra i sabotaggi c’era anche questo. Nei proiettili che costruivamo c’era una
scanalatura zigrinata di 20 mm, con profondità di 5 mm.
Un anello di rame veniva applicato ai proiettili ( era fatto questo anello
da una macchina speciale, una "cinturatrice") e l’applicazione era fatta a pressione
sulla scanalatura zigrinata e l’anello rimaneva attaccato come se fosse saldato.
Ma se non era forzato bene nella scanalatura l’anello al momento dello sparo
saltava via e il proiettile scoppiava nella canna del cannone!
Ma non sempre la cosa poteva riuscire perché il controllo era severo…”


" testimonianza di Francesco Alberici – "Afra" - "Esperienze operaie"
a cura di Pietro Crespi ed. Jaca Book 1974".

 

Nel periodo fine maggio – metà giugno 1944 le operaie del Cotonificio Bustese
entreranno in agitazione rifiutando la precettazione per il lavoro di monda del riso.
Anche nel dicembre ci sarà una nuova fermata del lavoro nella fabbrica Iriense.
Ma l’organizzazione ed il sostegno alla Resistenza si svilupperanno anche in altri luoghi
di lavoro, quali gli stessi uffici comunali. In particolare l’Ufficio Leva, grazie all’impegno
di alcune figure ( ricordiamo solo Elio Bellinzona che assunse l’incarico di responsabile,
dopo l’abbandono da parte del titolare Vegezzi, passato nelle file repubblichine) che produsse
falsi congedi militari con timbri e carte autentiche oltre a vari documenti, utili ai giovani che intendevano sottrarsi alla leva fascista.

Anche la categoria dei Ferrovieri, storicamente avversa al regime, fornirà uomini
e organizzazione alla lotta partigiana.
Da ricordare che a Voghera, il 25 giugno 1944
si riuniranno i delegati di Milano, Torino e Genova
per un loro Comitato centrale nel quale cercheranno di
coordinare azioni di lotta.
Pur non riuscendo a definire un programma comune,
l’esito dell’incontro – che non coinvolgerà la nostra città –
porterà agli scioperi del settembre ’44, con esito negativo
a Milano, ma ottenendo un successo a Torino con il blocco
dei trasporti per alcuni giorni.