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   L’ANPI Voghera commenta

Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita sociale e culturale nazionale ed iriense.

 

- 10 Aprile 2009 -

Brutti, sporchi e cattivi…




La presa di posizione dell’Associazione Insieme sullo
sgombero dei rom romeni a Voghera spicca nel silenzio
delle rappresentanze istituzionali e politiche cittadine.

Al di là di ogni considerazione sugli indirizzi delle politiche
sociali gestite dall’attuale amministrazione, la scelta di
chiudere a "colpi di ruspa" una vicenda che si trascina
da mesi, aggravando anche la condizione dei minori e
buttando in discarica le poche cose di proprietà delle
famiglie sgomberate, compresi i documenti (spesso unico
segno di confine tra chi esiste come persona e la
«terra di nessuno» della "clandestinità") lascia perplessi
e indignati.

I 13 romeni "spariti" - come titola la stampa locale -
saranno pure brutti, sporchi e poco collaborativi
(cattivi non lo sappiamo) con le varie realtà cittadine
che li hanno avvicinati, comprese le associazioni di
volontariato, ma devono comunque essere ritenuti persone.
Cioè uomini, donne e bambini che non possono essere
cancellati o ridotti ad un "problema" da nascondere
senza che l’amministrazione comunale si senta in dovere
di dire e fare qualcosa di diverso dall’azione
della polizia locale.

Sicuramente le politiche «legge e ordine» del capoluogo
lombardo e di tutti gli odiosi provvedimenti dell’attuale
maggioranza di governo contro migranti e categorie
sociali più deboli (dalla possibile denuncia da parte
dei medici dei senza documenti che si fanno curare
alla legittimazione delle ronde… ) fanno scuola
anche in provincia.

Ovviamente per la nostra città la cosidetta «sicurezza», vera ossessione e "cavallo di battaglia"
di tutte le destre, assume la forma di norme ridicole (le multe ai clochard che dormono
sulle panchine, ad esempio) o gratuitamente vessatorie (tipo l’immediata applicazione della
legge regionale sui "phone center" carica di divieti e cavilli burocratici, di recente
smantellata dal TAR).

Così tra un annuncio, poi rientrato, di "coprifuoco" estivo" sull’uso delle panchine
dei giardinetti e la "normale" pratica dell’intolleranza, si può tranquillamente pensare di
amministrare una città e soddisfare il "razzismo" per bene di una fetta consistente di città
che già dieci anni orsono aveva dato il peggio di sé votando contro l’allestimento di un’area
per trenta sinti vogheresi (realizzata alcuni anni dopo, dagli stessi che si sgolavano contro gli
«zingari» in un campo ai margini della città).

Così si possono conciliare ruspe e demagogia a buon mercato. Ma fino a quando?