Menu:

galleria fotografica

GALLERIA
FOTOGRAFICA


       

 
Lista "Commenti"
precedenti:

Vai all’intera lista dei
commenti pubblicati

"Commenti" precedenti




   L’ANPI Voghera commenta

Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita sociale e culturale nazionale ed iriense.

 

- 14 Maggio 2009 -

Benvenuti all’hotel "PAURA"



A volte viene da chiedersi : «ma in che razza di paese
viviamo?»

Con la rassegnazione di pochi, ed il consenso dei molti,
siamo diventati depositari di una legge che ha elevato la
"Paura" ad arbitro delle nostre vite.
Poco importa se la realtà viene alterata, modificata
ad hoc per instillare quell’"insicurezza percepita" che è
il viatico per ammorbarci con disposizioni vergognose,
razziste, xenofobe, che gettano sugli ultimi tra gli ultimi la
croce del capro espiatorio.
L’ansia per il futuro, la frustrazione per il venir meno delle
certezze acquisite, il disagio economico ed esistenziale
viene indirizzato non più sul piano verticale del conflitto
sociale di classe (disarticolandolo e reprimendo il
dissenso), ma su quello orizzontale di un conflitto di
"società in basso", in parole povere la cosiddetta
"guerra tra poveri", in un girone dantesco dove la
rabbia viene sfogata su quegli elementi socialmente più
deboli ed inermi.
Il decreto legge n. 733, ribattezzato "pacchetto
sicurezza"
è una vergogna che ci coinvolge tutti,
una oscenità che rende ancor più dura ed angosciante la
vita di chi è già ai margini della società, spingendoli
inesorabilmente verso l’esclusione.
Sono norme indegne della Costituzione, a cui
si aggiungono le misure allucinanti sui respingimenti dei
migranti che violano palesemente sia la
Convenzione europea dei diritti dell’uomo sia la
Convenzione di Ginevra, sia la Carta dei diritti
fondamentali
, nonché lo stesso Testo unico
sull’immigrazione
(legge integrata e modificata dalla
"Bossi-Fini").
Per non parlare delle dichiarazioni degli uomini preposti a governarci (come il richiamo alla
purezza territoriale contro la multietnicità del "sacro suolo").
Una gara delirante al peggio della xenofobia e del razzismo.
Benvenuti dunque all’hotel "PAURA", dove cresce di pari passo l’imbarbarimento legislativo
e quello sociale.
Dove, per incominciare, si varano misure per rafforzare discriminazione e razzismo, e rendere
più sfruttabile, docile, ricattabile, oggi, la forza-lavoro immigrata, in attesa di rendere, domani,
la stessa moneta agli italici indigeni.
Stiamo perdendo quel poco di coesistenza civile, di solidarietà sociale ( non veicolata
e strumentalizzata come ben evidenzia la vicenda del sisma abruzzese) che ci è rimasta, sotto i
colpi di maglio di una propaganda securitaria autoritaria, razzista, irrazionale, liberticida, che
rischia di ledere profondamente le garanzie costituzionali erette sessant’anni fa.
Ed inoltre, si ritorna sempre al vulnus della storia italiana. Quella perenne lacunosità, quella
mancanza di Memoria storica, la perdita delle coordinate del nostro passato. Quel passato che
Cesare Marchi aveva fotografato con le parole:

«Quando eravamo povera gente»

Oggi, benché si potrebbe disquisire a lungo sul concetto di ricchezza,
o per meglio dire sulla sua iniqua redistribuzione, questa spirale di "Paura" ha favorito
lo sviluppo di un’altra deleteria, assoluta, devastante povertà, quella con cui abbiamo nutrito,
purtroppo, il nostro animo, lo spirito, la nostra coscienza.