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PERCHÉ VOTIAMO NO

PERCHÉ VOTIAMO NO

DICONO CHE SI RISPARMIERANNO 500 MILIONI DI EURO A LEGISLATURA.

NON È VERO 

I tecnici affermano che la cifra esatta è circa la metà, per l’esattezza 285 milioni di euro per legislatura, pari a 57 milioni all’anno. Si tratta dello 0,007 per cento della spesa pubblica. Una cifra insignificante. Peraltro la riduzione dei costi come conseguenza della riduzione del numero di parlamentari è un fatto del tutto marginale, perché i costi di Camera e Senato sono determinati da moltissime voci e variano enormemente a parità di numero dei parlamentari. Per esempio la Camera del Regno Unito costa molto meno di quella italiana a parità di numero, mentre quella degli Stati Uniti costa di più, nonostante il numero di rappresentanti (parlamentari) sia di 435, cioè molto inferiore al numero attuale di deputati nel parlamento italiano.

Risparmiare è giustissimo, e il primo a dare l’esempio dev’essere lo Stato. Ma un conto è risparmiare, un altro conto è tagliare a casaccio, senza criterio, solo per mettersi il fiore all’occhiello e dire “Abbiamo tagliato la casta!”. Tutti i Paesi hanno dei costi per far funzionare le istituzioni. Ma i costi per far funzionare la democrazia sono degli investimenti perché siano garantiti diritti e libertà

 

DICONO CHE CI SARÀ UNA MAGGIORE EFFICIENZA DEL PARLAMENTO.

NON È VERO  

Dove sta scritto che avere meno parlamentari aumenti l’efficienza? Ma in primo luogo che vuol dire efficienza del Parlamento? Vuol dire maggiore capacità di realizzare i suoi compiti. I compiti stabiliti con chiarezza dalla Costituzione sono tre: rappresentare i cittadini (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”), legiferare (“La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”), controllare l’operato del governo in base a un rapporto fiduciario (“Il governo deve avere la fiducia delle due Camere”). Abbiamo già visto che la funzione di rappresentanza sarà fortemente svuotata. La funzione legislativa è del tutto indipendente dal numero di parlamentari. Il controllo sull’operato del governo sarà presumibilmente meno efficace, perché un gruppo di parlamentari molto più ridotto sarà meno pluralista e più facilmente prono alle indicazioni del capogruppo. Per di più diminuendo drasticamente il loro numero, in Aula e nelle Commissioni vi saranno meno parlamentari con competenze specifiche. Bisognerà comunque riscrivere i regolamenti delle Commissioni e dei gruppi parlamentari. In sostanza affermare che con meno parlamentari aumenterà l’efficienza è un’affermazione non dimostrata in alcun modo, e perciò puramente propagandistica.

 

LEGGE ELETTORALE E ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.

SCILLA E CARIDDI

 La riduzione del numero di parlamentari comporta necessariamente la modifica della legge elettorale. Per salvaguardare in qualche modo la rappresentanza, ci vorrebbe una legge elettorale proporzionale che tuteli i piccoli partiti. Non c’è ancora nulla. Non solo: bisognerà cambiare ancora la Costituzione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Infatti la Costituzione afferma che “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze”. Ma se diminuisce di più di un terzo il numero dei parlamentari e si mantiene lo stesso numero di delegati regionali, si dà a questi ultimi un soverchiante potere di elezione a discapito di quello dei parlamentari. D’altra parte diminuendo il numero dei rappresentanti regionali, come necessario, c’è il rischio di non assicurare la rappresentanza delle minoranze.  Un vero pasticcio che richiede una riformulazione dell’articolo della Costituzione per salvaguardare il potere del Parlamento senza punire le minoranze regionali.

Non sprechiamo le conquiste di libertà e democrazia donateci dalla Resistenza!

TAGLIARE COSÌ IL NUMERO DEI PARLAMENTARI VUOL DIRE TAGLIARE IL DIRITTO DI SCEGLIERE I NOSTRI RAPPRESENTANTI.

NOI VOTIAMO   NO

 

  15.08.20 14:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Commenti e dibattiti, Comunicati, Comitati Provinciali, Novità, Memoria, Testimonianze, Cultura, Costituzione e Diritti
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