Aldo Capitini e l’utopia dei diritti
al potere
60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani
10 Dicembre 1948 -10 Dicembre 2008.
Sono passati 60 ANNI dalla Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani .
In quel giorno del dicembre del 1948 l’Assemblea Generale dell’O.N.U. approvava all’unanimità questo testo basilare nato dalle
tragedie della II° Guerra Mondiale e dall’orrore dell’Olocausto.
Dopo la stesura della Carta delle Nazioni Unite (approvata il
26 giugno 1945), passarono oltre tre anni prima che si elaborasse
questa dichiarazione che sanciva i diritti
e le libertà inalienabili dell’uomo.
Il suo articolo 1 così enuncia:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”
Veniva finalmente riconosciuto il rispetto della vita e della persona
umana e soprattutto si stabiliva che il rispetto della vita e della
persona non poteva essere lasciato nelle sole mani delle comunità
nazionali ma doveva essere affidato anche al consesso internazionale.
Purtroppo, come la storia successiva a quella data, ha più volte
dimostrato, si è fatta "carta straccia straccia" di questo documento.
Anzi, in questo secondo millennio tali principi sono stati perfino tacciati
di ostacolare il cammino per il ripristino della sicurezza mondiale, come
se dignità e diritti non fossero più visti quali fondamenti inalienabili di
libertà e giustizia mondiale.
È per questo motivo che, in concomitanza
con questo anniversario, vogliamo
ricordare, tratteggiandola ( certamente in
maniera non esaustiva) la figura di
Aldo Capitini( nel 2008 si celebra il
40° della sua scomparsa ), "padre" della
nonviolenza in Italia, oltre che
antifascista, religioso ( ma anticlericale),
e vegetariano. Crediamo che in un paese in cui si "mette all’angolo"
la bandiera della pace indicandola come simbolo fazioso e di parte riproporre, pur brevemente, la figura di Aldo Capitini sia utile
e doveroso.
Sono passati 60 ANNI dalla Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani .
In quel giorno del dicembre del 1948 l’Assemblea Generale dell’O.N.U. approvava all’unanimità questo testo basilare nato dalle
tragedie della II° Guerra Mondiale e dall’orrore dell’Olocausto.
Dopo la stesura della Carta delle Nazioni Unite (approvata il
26 giugno 1945), passarono oltre tre anni prima che si elaborasse
questa dichiarazione che sanciva i diritti
e le libertà inalienabili dell’uomo.
Il suo articolo 1 così enuncia:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”
Veniva finalmente riconosciuto il rispetto della vita e della persona
umana e soprattutto si stabiliva che il rispetto della vita e della
persona non poteva essere lasciato nelle sole mani delle comunità
nazionali ma doveva essere affidato anche al consesso internazionale.
Purtroppo, come la storia successiva a quella data, ha più volte
dimostrato, si è fatta "carta straccia straccia" di questo documento.
Anzi, in questo secondo millennio tali principi sono stati perfino tacciati
di ostacolare il cammino per il ripristino della sicurezza mondiale, come
se dignità e diritti non fossero più visti quali fondamenti inalienabili di
libertà e giustizia mondiale.
È per questo motivo che, in concomitanza
con questo anniversario, vogliamo
ricordare, tratteggiandola ( certamente in
maniera non esaustiva) la figura di
Aldo Capitini( nel 2008 si celebra il
40° della sua scomparsa ), "padre" della
nonviolenza in Italia, oltre che
antifascista, religioso ( ma anticlericale),
e vegetariano. Crediamo che in un paese in cui si "mette all’angolo"
la bandiera della pace indicandola come simbolo fazioso e di parte riproporre, pur brevemente, la figura di Aldo Capitini sia utile
e doveroso.
Aldo Capitini
Il nostro breve percorso sulla figura di Aldo Capitini, si compone di due sezioni.
Il primo documento ripercorre la biografia ed il pensiero del "creatore"
della "Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli", meglio
conosciuta come la "Marcia per la Pace Perugia-Assisi".
Il secondo testo non è altro che l’articolo con cui Capitini spiegava il
suo rifiuto, il suo"NO" al fascismo.
Il primo documento ripercorre la biografia ed il pensiero del "creatore"
della "Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli", meglio
conosciuta come la "Marcia per la Pace Perugia-Assisi".
Il secondo testo non è altro che l’articolo con cui Capitini spiegava il
suo rifiuto, il suo"NO" al fascismo.
Aldo Capitini - biografia e pensiero -
La mia opposizione al fascismo