Cesare Pozzi ("Fusco")
Nato a
Ziano Piacentino (
PC) il
1914, col nome di
battaglia di
“Fusco” , è stato uno dei maggiori
protagonisti della
Resistenza nell’
Oltrepo
pavese.
Durante la Seconda guerra mondiale è mobilitato,
come
sergente capo marconista, sul
Fronte
occidentale e poi su quello
libico-egiziano.
Dopo l’
8 settembre 1943 torna a
Montù Beccaria,
dove abitava, e organizza in
Val Versa un primo
gruppo di
partigiani, che concentra i suoi attacchi
contro i
presìdi fascisti della zona.
L’azione del gruppo di
“Fusco” riesce a sottrarre i
giovani alla leva di
Salò e a difendere le
popolazioni dei piccoli centri collinari.
Il
19 giugno 1944 due suoi uomini cadono nelle
mani della
GNR di
Montù.
“Fusco” attacca la caserma, libera i prigionieri e si
impossessa di molte armi e munizioni dei
fascisti,
che gli servono quando, il mese dopo, assalta la
caserma di
Borgonovo Val Tidone.
I
partigiani di
Cesare Pozzi si aggregano, infine
alla
Divisione Matteotti “Barni” (dal nome di un
antifascista che - sfuggito all’eccidio di
Piazzale Loreto, a
Milano - era passato a lottare
nell’
Oltrepo, dove sarebbe caduto combattendo
valorosamente), che pur inquadrata nella
Divisione garibaldina “Aliotta”, si sarebbe
battuta in autonomia.
Nel suo libro
La traversata,
Paolo Murialdi così ne ha raccontato:
“… i distaccamenti matteottini, invece, ostentano un disordine quasi zingaresco ma sono
già conosciuti per il coraggio. A cominciare dal comandante della brigata, Fusco,
che è temerario…”.
Sono numerose e ampiamente ricordate nei molti volumi sulla
Resistenza oltrepadana,
le azioni di cui sono protagoniste le formazioni di
“Fusco” , dai
colpi di mano contro i
nazifascisti
nei centri abitati, compresa
Stradella, ai duri scontri per la difesa del
Passo del Carmine
nei giorni drammatici del grande
rastrellamento di fine ’44, alla famosa
battaglia delle
“Ceneri” del
febbraio 1945, che segna l’inizio della riscossa
partigiana
sino alla
Liberazione.
Le sue
gesta, sono premiate dalla
Medaglia d’argento al valor militare.
Muore a
Pavia il
4 luglio 2007.
Dal sito
www.anpi.it