Bianca Ceva
( Pavia 1897 – Milano 1982 )
Laureata in lettere e filosofia, insegnante in ginnasi e licei statali.
Sorella dell’antifascista Umberto Ceva ( militante del Partito d’Azione suicidatosi in carcere nel 1930 )
entra in contatto con gli ambienti di "Giustizia e Libertà" e con gli esponenti
dell’opposizione politica
e intellettuale e nel 1931 viene allontanata dall’ insegnamento per le sue idee antifasciste.
Viene richiamata nell’agosto 1943 al liceo Beccaria di Milano, ma dopo l’8 settembre, non riprende servizio ed inizia il suo
impegno nella Resistenza militando nel Partito d’Azione.
È arrestata il 30 dicembre 1943, processata nell’agosto 1944 dal Tribunale militare di Milano e rinviata al Tribunale
speciale per un nuovo provvedimento penale.
Nel mese di ottobre riesce ad evadere dal carcere e si unisce al movimento partigiano dell’Oltrepo pavese, fino alla Liberazione.
Preside per due anni del liceo Beccaria, è tra i fondatori dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia,
ricoprendo la carica di segretaria generale dal 1955 al 1971 e facendo parte del comitato direttivo della rassegna "Il movimento di liberazione in Italia"
dal 1956 al 1971.
Traduttrice di Tacito e studiosa di problemi filosofici e letterali è autrice di numerose pubblicazioni
sulla lotta antifascista.
Tra i suoi vari scritti citiamo: "Storia di una passione" del 1948, "Tempo dei vivi. 1943-1945" del 1954, "Cinque anni di storia italiana" del 1964.
Nel 1979 è uscito "La storia che ritorna. La Terza Deca di Tito Livio e l’ultimo conflitto mondiale".
Il 30 gennaio 2013, a Milano, l’Unione Femminile Nazionale ha organizzato un ricordo a più voci nel trentennale della sua scomparsa dal titolo:
Bianca Ceva maestra di civiltà.
Tra i relatori era presente Lucio Ceva Valla
di cui riportiamo una testimonianza su alcuni aspetti della vita di Bianca Ceva.
Notizie su Bianca Ceva - Testimonianza di Lucio Ceva