L’ANPI Voghera commenta
Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
- 14 Marzo 2012 -
Bruno aviatore e un po’…fascista
E’ inutile non ci riusciamo. Non ce la facciamo proprio ad accettare un pensiero “bipartisan” (come si usa oggi) sulla nostra storia recente che cancella ruoli e responsabilità del fascismo.
Ci sfugge completamente il senso (civile, repubblicano, costituzionale) che sta dietro la scelta di inaugurare, con una iniziativa dell’amministrazione di centro sinistra a guida PD di Forte dei Marmi, una statua di bronzo commissionata più di 70 anni fa per celebrare il figlio di Mussolini, pilota di aerei da guerra morto durante un collaudo. Prima dello scoppio del secondo conflitto nel quale il padre avrebbe trascinato l’intero paese devastandolo di lutti e tragedie.
Un pilota così esperto da combattere prima in Etiopia (nella feroce aggressione coloniale) e poi in Spagna (a sostegno del criminale Franco contro la Repubblica).
Quindi cosa c’è da ricordare o da omaggiare?
Lasciamo spazio all’articolo di Manlio Dinucci (pubblicato sul quotidiano “il manifesto” del 13 marzo) ed alla presa di posizione, che condividiamo, dell’ANPI della Versilia.
Il Pd onora l’aviatore Mussolini
di Manlio Dinucci
dal quotidiano
"Il manifesto" del
13 marzo 2012
Che emozione quando, il 25 marzo a Forte dei Marmi, il sindaco Pd Umberto Buratti scoprirà la statua dedicata a «L’aviatore». A rappresentare gli aviatori italiani apparirà il figlio del Duce, Bruno Mussolini, in tuta di volo, maschio e fiero come il suo augusto genitore.
La grande statua fu commissionata nel 1943 dallo stesso Benito Mussolini allo scultore Arturo Dazzi, artista molto apprezzato dal regime, per onorare Bruno, morto in un incidente aereo due anni prima, agli inizi della Seconda guerra mondiale. Il Duce lo ricorda, nel libro a lui dedicato, come «aviatore di tre guerre, già
volontario in Africa e in Spagna, che servì in pace e in guerra l’Italia», dando «nobiltà imperitura al nome dei Mussolini» e ispirando i giovani con la sua «vita esemplare».
A tale proposito, il sindaco Buratti e la sua giunta faranno bene a organizzare visite guidate delle scuole per spiegare agli alunni, di fronte alla statua, quale fu la «vita esemplare» di Bruno Mussolini.
Nel 1935 partecipò con il fratello Vittorio, anche lui aviatore, alla guerra di conquista coloniale dell’Etiopia. Le loro gesta sono così descritte da Vittorio: «Le bombette incendiarie davano soddisfazione: era un lavoro divertentissimo. Bisognava centrare bene il tetto di paglia. Questi disgraziati che si vedevano bruciare il tetto saltavano fuori scappando come indemoniati. Una bella sventagliata e l’abissino era a terra».
E anche in Etiopia, come già avvenuto in Libia, l’aviazione italiana usò, non solo contro le formazioni armate ma contro le popolazioni inermi, gas soffocanti (fosgene), vescicatori (iprite) e tossici (benzolo).
A questo punto sarà bene spiegare alle scolaresche, basandosi su un libro di F. Pedriali edito nel 1997 dall’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’aeronautica, che la guerra fu provocata dalla «manifesta avversione dell’imperatore Hailè Selassiè ad accettare anche una semplice tutela economica italiana» e che furono gli etiopi a «violare le convenzioni internazionali usando pallottole dum-dum», il che costrinse gli italiani a ricorrere alle armi chimiche.
Si potranno poi illustrare le gesta di Bruno nella guerra di Spagna nel 1937-38, quando l’aviazione di Mussolini intervenne a fianco della Luftwaffe di Hitler. E per questo Bruno fu insignito dal fascista Franco con la Cruz por la Unidad Nacional Española.
Oggi la sua statua, che nel 1998 l’allora sindaco di Forza Italia non riuscì a esporre a causa delle proteste, sarà resa «visibile a tutti» da un sindaco Pd per rendere «omaggio all’Aeronautica militare».
Un messaggio politico per affermare che il Partito democratico riconosce quello che l’Aeronautica militare definisce il «continuum di valori che impreziosisce il corso della sua storia», da quando nel 1911 l’Italia usò per la prima volta al mondo aerei a scopo militare nella guerra coloniale di Libia a quando, nel 2011, è tornata a bombardare la ex colonia.
Un messaggio anche agli elettori in vista delle amministrative del prossimo maggio. Con il fascistissimo figlio del Duce come testimonial del fatto che il Pd ha ormai superato il vetero antifascismo.
E dopo l’inaugurazione del «Monumento all’Aviatore», con tanto di corteo e fanfara, tutti a mangiare gli italianissimi spaghetti. Il sindaco Pd ha infatti vietato i ristoranti di kebab.
Questa è il testo del comunicato di Didala Ghilarducci Presidente del Comitato provinciale ANPI di Lucca:
"A nome di tutte le sezioni ANPI della Provincia di Lucca esprimo stupore e contrarietà per la decisione dell’Amministrazione Comunale di Forte dei Marmi di utilizzare, come monumento dedicato agli Aviatori, la statua realizzata dallo scultore Arturo Dazzi in onore del figlio del Duce Bruno.
L’opera, dedicata ad un “eroe” del regime fascista che compì le sue “imprese” bombardando la popolazione etiopica e i combattenti antifranchisi spagnoli, avrebbe potuto trovare adeguata collocazione in uno spazio espositivo o museale dedicato all’artista, in quanto momento del suo percorso artistico e culturale, ma non può essere utilizzata per onorare il sacrificio degli aviatori italiani, mandati da Mussolini a morire sui vari fronti di guerra, e di quelli che poi presero parte alla Lotta di Liberazione.
Chiedo al Sindaco Buratti di tornare sulla sua decisione che contrasta profondamente con la recente titolazione di una piazza ai partigiani fortemarmini, che combatterono contro il regime e l’ideologia di cui Bruno Mussolini è considerato un simbolo".