Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
- 14 Gennaio 2012 -
Caro Venerdì ti scrivo
Alla c.a. Lettere alla redazione***
L’occhio distaccato del cronista in rapido passaggio a Voghera coglie
la situazione di “grigiore”, ben nota a chi vive in città senza addormentare il
cervello, pur cedendo a qualche stereotipo sulle citatissime tre “P” - oggi riassumibili nell’unica
iniziale di “pendolari”, condizione di migliaia di vogheresi - ma l’annotazione molto superficiale sulle targhe
“…che appassionano e dividono” ci lascia francamente perplessi.
Non solo perché per commentare questa vicenda si è ascoltata solo la “campana” stonata
di uno dei promotori, ma per la riduzione ad un sorta di bega da cortile una storia triste e vergognosa, quale l’apposizione a lato del Castello visconteo,
carcere durante il fascismo e fino ai primi anni ’80, di una targa a sei fascisti (tra i quali il comandante della brigata nera locale e diversi esponenti della criminale banda Sicherheits, al servizio dei
nazisti, macchiatisi di crimini contro la popolazione civile ed i partigiani) che offende la storia democratica di una città che ha svolto un ruolo fondamentale durante la
Resistenza, non solo nell’Oltrepo e nella provincia di Pavia ma nella regione Lombardia.
>Una scelta compiuta dalla precedente amministrazione nel 2010 e confermata dall’attuale, contro la quale si è creato un comitato plurale, in prima fila le associazioni
partigiane e dei deportati. “Per dignità, non per odio”, il nome scelto, con importanti adesioni e solidarietà anche a livello
nazionale e promotore, il 25 aprile scorso nella centralissima Piazza Duomo, di una delle più importanti manifestazioni viste in città da decenni, nonostante la coincidenza
con il lunedì di Pasqua.
Saremmo stati lieti di illustrare tutto questo, senza la pretesa di avere maggiore attenzione rispetto ad altre vicende più colorite raccontate nel pezzo, con la consapevolezza però
che, in sintesi, esiste uno stretto legame tra la cappa di indifferenza, chiusura e incultura che da almeno quindici anni preme sulla città e la perdita di una memoria storica e civile contro la
quale in diversi, anche in una piccola città di provincia, continuano ad impegnarsi.
Cordiali saluti