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   L’ANPI Voghera commenta

Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita sociale e culturale nazionale ed iriense.

 

- 1 Settembre 2019 -

75º anniversario eccidio di Cerreto di Zerba




Una delegazione dell'ANPI Voghera ha partecipato alla manifestazione in ricordo dei 4 partigianibarbaramente trucidati il 29 Agosto del 1944 a Cerreto di Zerba (PC)*. Di seguito un breve report delle celebrazioni.

75º anniversario eccidio di Cerreto di Zerba

75º anniversario eccidio di Cerreto di Zerba



Eccidio di Cerreto di Zerba (PC)*
Il 29 Agosto 1944 a Cerreto di Zerba (PV) i 4 partigiani feriti - Virginio Arzani (Kikirikì), Angelo Aliotta (Diego), Andrea Busi (Silurino) e Sansin Nieczislawas (Cencio) - catturati da truppe germaniche, furono atrocemente uccisi dagli uomini della brigata nera di Genova che li dilaniarono con le bombe a mano lanciate verso di loro, distesi inermi sulle loro lettighe.
A Virginio Arzani ed Angelo Aliotta è stata conferita la "medaglia d"oro al V.M.".

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"In quella, vedemmo arrivare Giulia, una di quelle infermiere che avevano accompagnato i feriti più leggeri a Tartaro.
«Oh Giulia come va?» esclamammo, andandole incontro.
«Sono morti tutti» rispose.
«Come?»
[…] «Li hanno fucilati tutti Io sono riuscita a scappare»[…]
[…] «Con voce roca il capo di quei briganti, Gibelli, disse che ci doveva fucilare».[…]
[…] «Vorremmo scrivere qualche parola ai nostri genitori», disse Kikirikì.
«Non abbiamo tempo da perdere», rispose Gibelli.
[…] Cencio, il polacco, cercò di alzarsi da terrà e gridò: «Non voglio morire».
Ma fu buttato a terra. Gli altri non si mossero e guardavano fissi i fascisti.
Kikirikì gridò: «Vigliacchi uccideteci!».
Allora quei cani lanciano quattro bombe a mano; pezzi di carne volarono sul prato. Si udì qualche lamento. Poi seguirono raffiche di mitraglia e colpi di moschetto, finché tutti furono irriconoscibili."

Brano tratto dal libro di G.B. Lazagna "Ponte Rotto" (1946)