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   L’ANPI Voghera commenta

Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita sociale e culturale nazionale ed iriense.

 

- 14 Giugno 2012 -

Riflettendo sul Centro Culturale Islamico di Voghera




Solleva preoccupazione la notizia di alcune prese di posizione assunte da esponenti dell’Amministrazione Comunale cittadina, e riportate dalla stampa, a proposito della richiesta del Centro Culturale Islamico di poter disporre dei locali regolarmente acquistati in un immobile di via Amendola. Si tratta di proseguire un’attività avviata ormai da anni, come punto di riferimento e di aggregazione per molti di quei cittadini immigrati di religione islamica che regolarmente risiedono e altrettanto regolarmente lavorano a Voghera.

Il Centro Culturale Islamico di Voghera è una realtà civile, sociale e religiosa da tempo consolidata. Fa parte della Consulta del Volontariato e partecipa attivamente ad iniziative di integrazione e scambio culturale a fianco delle altre organizzazioni vogheresi. La sua funzione è quella di offrire uno spazio per incontri di preghiera, momenti culturali e di convivialità. Funzione del resto svolta da oltre dieci anni e senza alcun problema nella sede nel quartiere di Medassino. Ora, a fronte della necessità di acquisirne una più spaziosa e funzionale, si manifestano espliciti segnali di intolleranza “preventiva” da parte di esponenti istituzionali forse alimentando allarmi e improbabili suggestioni tra i cittadini che risiedono nell’immobile di viale Amendola acquisito con grandi sacrifici economici dalla comunità islamica.

Crediamo che, prima di ogni altra cosa, esistano precisi diritti sanciti dalla Costituzione (art. 3 e 8) per cui cittadini, regolarmente inseriti in una comunità, abbiano diritto di disporre di un luogo dove svolgere attività del tutto legittime e pienamente riconosciute come l’incontrarsi, discutere, pregare, nel pieno rispetto dei diritti altri e delle norme legislative previste.

Crediamo che ipotizzare un possibile “degrado“ del territorio sia una pregiudiziale verso liberi cittadini che s’impegnano per il bene dalla propria comunità. Cosi come è altrettanto inaccettabile preventivare levate di scudi o ventilare ipotesi di referendum. Gli esponenti del Centro Culturale Islamico, con senso di responsabilità, per altro più volte dimostrato in questi anni, hanno affermato di voler convivere in pace e che loro unico obiettivo è quello di dar seguito ad una attività già consolidata, semplicemente trasferendola in uno spazio più idoneo. Nulla di nuovo quindi, nonostante i clamori.

Crediamo che le istituzioni comunali, in primo luogo, debbano essere responsabilmente impegnate a favorire quel cammino, non sempre facile ma irreversibile, che porta a stabilizzare l’integrazione nella città di oltre 4000 cittadini immigrati da paesi diversi, con diversa cultura e religione. Essi sono parte attiva della realtà di Voghera; lavorano, producono, creano famiglie, arginano in misura decisiva il calo demografico, sovrintendono a moltissime mansioni fondamentali.

La Consulta per i problemi Sociali del Comune di Voghera è fin d’ora disposta a convocare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessanti al fine di facilitare un dialogo costruttivo con le Istituzioni Locali.

 

La Consulta per i problemi sociali e il volontariato.