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   L’ANPI Voghera commenta

Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita sociale e culturale nazionale ed iriense.

 

- 30 Settembre 2009 -

Lupanari di ieri e di oggi




Il 3 ottobre a Roma in piazza del Popolo si svolgerà la
manifestazione indetta dalla FNSI in difesa
dell’informazione libera, oggetto di attacchi ed
intimidazioni da parte dell’attuale governo
di centrodestra.
Rischia di scomparire il diritto di informare e di essere
informati, ed in generale si tenta di mettere sotto scacco
la libertà di pensiero e di espressione, fondamentali in
uno Stato che si vuol definire "democratico".
Il tutto è acuito dalla crisi dell’editoria e da un conflitto
d’interessi macroscopico che investe sia la carta
stampata, sia il settore televisivo. Inoltre l’ingerenza
della politica e la precarietà lavorativa tende già ha
limitare di molto l’indipendenza dei giornalisti.

L’Anpi Nazionale ha aderito a questa mobilitazione,
ribadendo «un no deciso ai continui e inauditi
attentati alla libertà mossi dal Presidente del
Consiglio e dal suo Governo che dovrebbero invece
tutelarla e garantirla nell’interesse generale
della collettività»
.

È intollerabile ed inaccettabile voler controllare, mettere il
guinzaglio agli organi di informazione che dissentono con
la visione della società italiana dettata dai palazzi
ministeriali.
Si vuole, attraverso le "veline governative", dipingere,
imporre un "paese delle favole", lontano anni luce da
quello reale.
Se da un lato si parla di una crisi già superata ( e per
molti mesi neanche ammessa), l’altra faccia dell’Italia
ha il volto di, secondo i dati Inps, di migliaia e migliaia di
disoccupati ( 500.000 le stime entro fine anno).
Mentre ci si gonfia il petto distribuendo, qua e là, l’esercito per le strade e si fa la faccia dura
con i "clandestini" (senza dimenticare l’affaire Ronde), si preparano scudi fiscali che sono vere
e proprie amnistie per gravi reati societari ( con la reale possibilità di invitare al banchetto la
criminalità organizzata), si abbattono alberi e targhe dedicate a chi ha avuto il coraggio di
opporsi alla mafia ( vedi il caso Ponteranica-Peppino Impastato) e si elevano al ruolo di eroi
mafiosi conclamati.

Si cerca di far passare uomini politici per illustri statisti ( anzi il non plus ultra da 150 anni a
questa parte) e poi si cerca di far tacere, con ogni mezzo, lo scandalo del "via vai" di signorine
tra le stanze dei palazzi del potere.
Siamo in presenza di metodi che richiamano in parte nei mezzi, ma certamente nei meriti, lontani
nel tempo, ma mai sopiti, "cupi e neri andazzi", usi e modalità "alquanto spiccie" di governare.

A tale proposito ci sembra il caso rinverdire un discorso pronunciato dal Maresciallo Pietro
Badoglio, CLICCANDO QUI visualizzerete l’intero documento dell’epoca (in formato pdf),
che così illustrava il grado di decadimento del fascismo:

«Il Ministero della Cultura Popolare era diventato un vero e proprio lupanaro: aveva alle
sue dipendenze numero infinito di signore romane con stipendi che talvolta oscillavano
dalle 8 alle 10 mila lire al mese e con incarico… lascio intendere a Voi.
Ma vi dirò di più: quelle signore non si permettevano nemmeno il fastidio di andare a
riscuotere lo stipendio perché bastava che mandassero le loro persone di servizio
per farlo.»

Ogni riferimento a persone o situazioni è … puramente casuale, con buona pace del signor
GianBattista Vico e dei suoi "Corsi e Ricorsi storici".