Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
- 09 Gennaio 2010 -
Note sparse su Memoria e memorie
Mentre buona parte della stampa italiana ha dato notizia
della consegna di alcuni faldoni di materiali conservati
presso gli archivi dei segreti segreti (ex KGB) a
Berlusconi da parte del presidente bielorusso
Lukashenko – richiamati anche nel nostro aggiornamento
sulla vicenda di tre antifascisti pavesi – vale la pena di
segnalare un articolo del 24 dicembre scorso sul
quotidiano “il manifesto”, dal titolo
l’Eccidio di Glubokoje che ricorda la morte, ad opera
dei nazisti, di centinaia di prigionieri militari italiani, sepolti
o scomparsi tra i boschi o nel lago, nei pressi della
cittadina di Glubokoje, in Bielorussia.
Per chi volesse sfogliare un vero e proprio atlante degli
orrori commessi dalle truppe tedesche a partire
dall’invasione dell’URSS del giugno 1941, indichiamo
“Il libro nero – il genocidio nazista nei territori
sovietici 1941 – 1945” di Vasilij Grossman (da
ricordare il suo fondamentale “Vita e destino”
ed. Adelphi 2008) e Ilja Erenburg, ed. Oscar
Mondadori 2001.
Una seconda segnalazione, sempre riguardante un
episodio accaduto in una repubblica dell’ex URSS, è la
demolizione ordinata dal governo della Georgia nel
dicembre scorso, di un monumento – memoriale
ai caduti della seconda guerra mondiale.
La distruzione, attuata con l’uso di esplosivo in modo così
maldestro da provocare la morte di due persone, ha
cancellato un monumento nella città di Kutaisi, secondo
centro del paese dopo la capitale Tbilisi. La costruzione,
realizzata negli anni ’80, ricordava i quasi 300 mila caduti
contro l’invasione nazista. Come ricorda l’articolo, la demolizione è avvenuta lo stesso giorno
del furto della scritta del cancello di ingresso del campo di sterminio di Auschwitz.
Coincidenze della storia…
Concludiamo con casa nostra. Dove il fascismo, dai calendari alle bottiglie di vino, è sempre
un “prodotto” che vende e fa guadagnare.
Da alcuni giorni sulle tv compare una martellante pubblicità su una pubblicazione“Mussolini
e il fascismo”, in vendita a puntate nelle edicole. Ebbene, oltre alle immagini del duce che urla
“vincere”, la presentazione parla del ventennio fascista come di anni “intensi” della storia italiana.
Intensi…? Che cosa vuol dire?
La nascita e l’affermarsi di una dittatura, guerre coloniali accompagnate da massacri e feroci
repressioni (Etiopia e Libia), partecipazione e appoggio al colpo di stato di Franco contro la
Repubblica spagnola, leggi razziste contro gli ebrei italiani, entrata in guerra al fianco dei
nazisti, l’invasione dei territori Jugoslavi e la conseguente "pulizia etnica" ( corredata dalla
creazione di svariati campi di concentramento), l’aggressione alla Grecia, all’Albania, la
disastrosa vicenda dell’"ARMIR" in terra sovietica, per finire con i bombardamenti, devastazioni,
lutti, un paese in ginocchio, fino alla caduta del regime il 25 luglio 1943 e poi la successiva
e drammatica fase che segue l’8 settembre e l’avvio della lotta di liberazione…
Tutto questo si può racchiudere con l’aggettivo intenso?
Lo sgomento sulla mancanza di consapevolezza, diciamo così, dell’estensore del testo
pubblicitario lascia però il posto ad una riflessione.
Perché sempre della stessa casa editrice e sempre in tv, scorrono anche le proposte su
“Il terzo Reich”, a dispense (omaggio un distintivo da pilota della Lutwaffe, sic!) dove invece
le vicende del regime nazista vengono definite "drammatiche…"
Possiamo quindi avere il sospetto che, anche sull’uso degli aggettivi, chi scrive i testi degli spot
non sia così sprovveduto?
Di fatto, in pillole ed in forma rapidissima, viene proposta la stessa lettura “revisionista”
che da anni ci viene propinata sul nazismo come “male assoluto” (anche se poi gli allegati
dell’opera solleticano i nostalgici della “militaria” nazista) mentre il fascismo resta un
regime alla buona, più macchietta che ferocia, adatto agli italiani perennemente “brava gente”
ai quali ha fatto vivere, appunto intensamente, vent’anni della loro storia.
Esigenze di vendita (anche qui il gadget è un fregio della X Mas “Alpini”, così i nostalgici sono
accontentati, ed un libretto sull’impero) e “ricostruzione” storica devono andare a braccetto.
Senza problemi o difficoltà.