Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
- 21 Novembre 2008 -
Schiamazzi osceni
“Anna non c’è, è andata via. L’hanno trovata a casa,
sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per
Buchenwald”.
Se a qualcuno fosse sfuggito, l’Anna di cui si parla
è ANNA FRANK.
Temiamo che questi nostri tempi stiano velocemente
e davvero diventando troppo bui, dato che ci condannano
a leggere simili infamie.
Non facciamoci illusioni: questa variazione antisemita
sul tema di una famosa canzone di Neck ("Laura non c’è")
non è un esempio isolato: chi l’ha riscritta e la esegue
di prodezze simili ne ha molte altre in repertorio e
recentemente le ha sparate tutte su "You-Tube",
per la gioia di fascio-nazisti grandi e piccini.
Lo stile è macabro, ma d’altronde non ci si può aspettare
altro da un gruppo che si firma "99 Fosse" (facendo il
verso ai più noti musicisti dei centri sociali napoletani
e senza mancare di tributare un bel pernacchio alle
vittime delle Ardeatine).
Che nessuno si azzardi: queste non sono ragazzate,
non si tratta di libere opinioni.
Qui siamo in presenza di atti criminali che non meritano
derubricazione alcuna.
In Italia è tuttora vigente il reato di
apologia di fascismo e l’istigazione all’odio razziale
è punibile in base alle disposizioni della legge
Scelba-Mancino.
In poche settimane abbiamo assistito ad una inquietante
escalation che non può che confermare un ritorno alla
violenza di tipo squadrista da parte di giovani appartenenti ad organizzazioni
dell’estrema destra.
Alla magistratura e alle forze dell’ordine spettano le indagini, l’individuazione dei singoli
responsabili, la prevenzione e la repressione di simili condotte criminali.
Ma anche a ciascuno di noi compete una reazione, composta ma inflessibile.
Perché una comunità che voglia continuare a definirsi civile deve debellare sul nascere i
"germi di questa recidiva infezione".
Ricordate che questo è stato.
Ci sono state comandate queste parole.
Nessuno, dopo Auschwitz, potrà più dire di non aver capito in tempo, di non aver saputo.
«O gli si sfaccia la casa,
La malattia lo impedisca,
I nuovi nati torcano il viso da lui».