"Insegnare libertà"
VOGHERA (PV)
Sabato 4 Maggio 2019 - ore 16.00
presso la Biblioteca Centro culturale "F. Antonicelli"
- via Gramsci 1 -
la sezione dell’ANPI Voghera,
ed il RAP-FIVL Voghera (in collaborazione con il Comune di Voghera - Assessorato alla Cultura)
hanno organizzato la presentazione del libro di Massimo Castoldi dal titolo
"Insegnare libertà"
A pochi giorni di distanza dall'anniversario della Liberazione buona partecipazione alla presentazione
del testo "Insegnare libertà" che racconta della lunga e tenace battaglia condotta da maestre e
maestri antifascisti, negli anni della violenza squadrista e successivamente all'interno delle scuole durante il regime.
Corrado Stajano sul Corriere della Sera lo ha definito “Un libro amaro, doloroso, commovente, utile a far capire perché quel passato deve davvero passare per
sempre, soprattutto oggi che il fascismo sembra venga guardato con indulgenza…”
“È una pagina oscurata” - come afferma l'autore, Massimo Castoldi - sulla quale è importante approfondire la ricerca e la conoscenza.
I 12 maestri ricordati sono figure con etè, storie, culture e appartenenze politiche diverse ma che hanno in comune il rifiuto di piegarsi ad un ruolo di
semplici funzionari/propagandisti del regime.
Sono 8 uomini 4 donne che, tra l'altro, si espongono in modo più netto pagando duramente.
Le storie di questi maestri sono costellate di violenze, repressione, licenziamenti, arresti, fino alla morte: sono cinque i maestri ricordati nel libro che verranno uccisi dai
fascisti - tra il '21 e il '26 il socialista Cammeo , l'altoatesino Innerhofer , il popolare Cessi , mentre il socialista
Principato e` tra i 15 partigiani fucilati a Piazzale Loreto dagli sgherri della "Muti" il 10 agosto 1944 e la cattolica
Anna Botto muore a Ravensbruck .
Alcune figure ricordate nel libro interessano la nostra provincia: Fabio Maffi (S. Zenone Po) quasi sessantenne
alla nascita del fascismo non rinuncia ad opporsi e Aurelio Castoldi (Pavia) militante socialista , scrive su "La Plebe" dal
'19 al '24, aggredito e costretto a bere l'olio di ricino dai fascisti, il fratello è presente all'assassinio di Ferruccio Ghinaglia,
scriverà testi teatrali per l’infanzia. Entrambi legati dall'attività nella produzione del "Dizionario enciclopedico moderno" e
dell'"Enciclopedia del ragazzo italiano".
Infine Anna Botto, alessandrina di nascita, insegna in diverse sedi, fino ad arrivare a Vigevano nell'ottobre '40.
Dopo l'8 settembre ha alle spalle 27 anni di scuola e 47 anni: sceglie la Resistenza con immediatezza.
Scrive l'epitaffio per Giovanni Leoni (primo fucilato per rappresaglia nell'ottobre '43) e porta i suoi alunni alla messa in suffragio del partigiano
Carlo Alberto Crespi (fucilato a Varallo). Arrestata a scuola viene deportata e uccisa a Ravensbruck.