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   "Resistenza nonviolenta 1943-45"



VOGHERA (PV)
Sabato 7 Aprile 2018 - ore 16.30

presso la Biblioteca Centro culturale "F. Antonicelli"
- via Gramsci 1 -
la sezione dell’ANPI Voghera, ed il RAP-FIVL Voghera (in collaborazione con il Comune di Voghera - Assessorato alla Cultura)
hanno organizzato la presentazione del libro di Ercole Ongaro dal titolo "Resistenza nonviolenta 1943-45"

 

Di seguito qlcune fotografie dell'incontro. Per la pubblicazione della terza istantanea ringraziamo Giorgio Silvani.
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La sezione vogherese dell’Anpi ed il RAP – Fivl hanno aggiunto un altro tassello al percorso di iniziative in vista dell’anniversario della Liberazione.
Dopo la presentazione del libro di Lorenzo Guadagnucci “Era un giorno qualsiasi” sulla strage di Sant’Anna di Stazzema ed il successivo “Non avendo mai preso un fucile tra le mani” di Augusto Cantaluppi e Marco Puppini sulle biografie delle donne antifasciste nella guerra di Spagna, (impegno armato e non) è stata la volta del saggio di Ercole Ongaro “Resistenza nonviolenta 1943 – 1945”.
Ongaro – direttore dell’Istituto di Lodi per la Storia della Resistenza ed autore di diverse pubblicazioni – ha sviluppato il tema della Resistenza nonviolenta o della “Resistenza civile” (secondo la definizione della storica Anna Bravo, ripresa da altri ricercatori), un aspetto per molto tempo rimasto in secondo piano rispetto alla lettura tradizionale della Resistenza
Una ricerca molto importante e ampiamente documentata, necessaria per capire e conoscere il fenomeno dell’opposizione non armata e della Resistenza civile durante il periodo della lotta di Liberazione: un quadro dove la guerriglia dei partigiani e la lotta armata nelle città e nelle campagne diventano una parte, rilevante anche se non numericamente di chi si oppone al nazifascismo, ma non esclusiva.
Per questo Ongaro nel suo libro, senza fare delle “classifiche” sull’importanza dei vari aspetti della lotta antifascista, ricostruisce molte storie personali di resistenza non armata, di sabotaggio e non collaborazione che nascono dopo l’8 settembre ’43 cioè nel momento in cui – come scrive – “una generazione abituata da vent’anni alla sottomissione silenziosa ed all’ubbidienza scelse di mettersi in ascolto della propria coscienza, di assumere come orientamento la propria umanità”.
Torna nel suo libro il tema di fondo della “scelta”, già indicata da Claudio Pavone nel suo fondamentale “Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza”.
Sono almeno una decina le diverse categorie di Resistenza civile -  l’aiuto ai soldati sbandati dopo l’8 settembre, ai prigionieri alleati, ai cittadini ebrei, il rifiuto degli internati militari (IMI) di aderire alla RSI, il ruolo attivo delle donne in molteplici forme, l’attività di stampa e propaganda, ecc…- che Ongaro ha richiamato come filo conduttore del suo reading in collaborazione con Beniamina Targa.
Un incontro caratterizzato da informazioni e stimoli di approfondimento, ma anche da emozioni suscitate dalle letture, ricordando, come ha scritto Lorenzo Guadagnucci che i protagonisti della Resistenza nonviolenta “forse non furono eroi, ma la loro condotta – dignitosa, coraggiosa, indipendente – ci fa capire quanto sia importante ancora oggi coltivare un pensiero autonomo, un vigile senso di responsabilità. Le basi morali della Repubblica affondano le radici anche nell’esempio dato da quella moltitudine di “resilienti”.

     

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