9 Novembre 1989
A vent’anni da quella data, che metteva fine ad un’epoca storica, molte sono
 le illusioni rimaste tali.
Si può ben dire che la ricorrenza celebrativa della Caduta del Muro di Berlino è, senza ombra
 di smentite,  l’anniversario delle occasioni perdute.
Le aspettative (diventate illusioni) di ieri, sul potere di una "rivoluzione senza utopie" come 
fonte taumaturgica, da un lato, per la nascita di una Germania unita, non solo in senso
 "geopolitico", e dall’altro, quale speranza per un Mondo nuovo, riassunte nella parole di 
Francis Fukuyama sulla - «fine della storia» - hanno lasciato il posto alla dura realtà di oggi, 
costituita da una nazione tedesca in cui sono ancora manifeste le divisioni e le diversità tra
 i cittadini dell’Est e quelli dell’Ovest, e dal fallimento dell’ideologia neoliberista, portatrice di
crisi economiche, sociali, politiche, in cui è ancora tristemente attuale l’uso, o meglio l’abuso
 della Guerra quale, citando l’affermazione ormai consunta di Karl von Clausewitz: 
« continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico,
 una sua continuazione con altri mezzi».
Prevedendo che questo ventennale sarà l’occasione per rivisitazioni
storiografiche ed analisi 
politico-giornalistiche strumentali, atte solo a creare una «mitizzazione» dell’evento
 in questione, abbiamo sentito l’esigenza di integrare il nostro sito con una carrellata 
di considerazioni, punti di vista, suggerimenti bibliografici, storici narrativi 
e cinematografici, degli anni post -Muro di Berlino, che prendessero il via
da una  "visione", una "lettura" diversa di quel periodo storico, non "omologata".
Le conseguenze della Caduta del Muro di Berlino e dell’inarrestabile "effetto domino", che portò
alla dissoluzione dell’U.R.S.S. furono ad Est deflagranti.
Ripercorriamole presentando la recensione del libro di Enzo Bettiza - "1989. La fine del 
Novecento" - in cui lo scrittore, profondo conoscitore dell’universo comunista, già presidente
 delle delegazioni del Parlamento europeo per i rapporti con la Jugoslavia, la Cina e l’Urss, 
rivisita da testimone e da protagonista gli avvenimenti che hanno segnato «gli ultimi due
 decenni del Novecento predestinati a coincidere con le strozzature finali e in certi casi tragiche
 del comunismo reale». 
La recensione (in formato pdf) è tratta dal sito web http://www.osservatoriobalcani.org.
Sempre, con lo sguardo rivolto ad Oriente, grazie ad un "dossier" confezionato, anche in questo
 caso, dal
sito sull’Osservatorio Balcani, riviviamo la storia dell’Europa dopo la Caduta del muro. 
Dalla promessa della riunificazione ad una nuova frammentazione nazionale, dalla speranza
 di una pace duratura al ritorno della guerra nel vecchio continente. 
Osservatorio Balcani e Caucaso  racconta le aspettative di allora, le delusioni ma anche
 vent’anni 
di cambiamenti, attraverso le voci, le idee e i ricordi di alcuni protagonisti nel
 Caucaso e nei Balcani. Dove il 1989 non è ancora finito.