L’ANPI Voghera commenta
Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
- 02 Aprile 2017 -
Maino e l'amaca di Michele Serra
In ricordo del
"Comandante Maino" riproduciamo il testo dell’
amaca di
Michele Serra dedicata alla figura di
Luchino Dal Verme,
pubblicata sul quotidiano
La Repubblica del
31 Marzo 2017 e
apparsa sulla
pagina Facebook della rubrica del
giornalista, scrittore, autore televisivo, e umorista romano.
Maino e l'amaca di Michele Serra
di Michele Serra
ERA partigiano, conte e contadino. È morto a centrotre anni nella sua casa e nella sua terra, sui crinali impervi della montagna pavese, tra gli alberi e le nuvole. Si chiamava
Luchino Dal Verme, il suo antico casato ebbe origine dai capitani di ventura. Ufficiale di artiglieria, reduce da quello scempio di esseri umani che fu la campagna di Russia, visse il "tutti a casa" dell'otto settembre '43 e la fuga dei Savoia a Brindisi con lo sgomento dell'italiano tradito.
«L'otto settembre - disse in una delle sue rare interviste - muore la parola dovere e nasce la parola coscienza».
Già ultranovantenne, ma ancora animoso e severo (alla Sandro Pertini, per intenderci), ancora definiva
i Savoia «bastardi traditori»
Monarchico e cattolico, nel '44 si ritrovò al comando, con il nome di battaglia Maino, di un piccolo esercito di comunisti: la Divisione Garibaldi dell'Oltrepò. Combatté in una delle zone cruciali della guerra di Liberazione
diventando una leggenda vivente, "il conte partigiano". Finita la guerra diversi partiti gli offrirono un seggio in Parlamento. Rispose no grazie, disse che si sentiva tra gli "uomini d'azione, uomini di lavoro, uomini di mani" e rimase nel palazzo di famiglia ad
allevare galline. Il 25 aprile gli porterò un fiore.