di Vincenzo e Borghesio Ernesta - nato il 27 novembre 1897 a Voghera.
Meccanico, comunista. Attivo nel primo dopoguerra, espatria clandestinamente nel 1921
per sottrarsi al mandato di cattura.
È segnalato in URSS e in Francia. Risulta combattente della XII Brigata Internazionale
sul fronte di Teruel, dove per alcuni risulta disperso nel febbraio del 1938.
Queste brevi note biografiche sono estratte dalla pubblicazione edita a cura dell’AICVAS - 1996
"LA SPAGNA NEL NOSTRO CUORE" che raccoglie le quattromila biografie dei volontari italiani
che combatterono per difendere la Repubblica spagnola dall’attacco franchista preparando così
il ritorno della libertà e della democrazia nel nostro paese.
Un lavoro prezioso di ricerca che,
ovviamente, risente delle difficoltà di
reperire materiali e testimonianze
(fonti archivistiche, ricostruzioni
storiche, ricordi di parenti ancora vivi,
ecc…). Per questo nel caso di
Giuseppe Lombardi si rende
necessaria una integrazione (sui
motivi dell’espatrio) ed una
correzione
sulla sua presunta
scomparsa in terra spagnola.
Lombardi, con altri giovani antifascisti
di area anarchica e comunista,
contribuisce a formare, agli inizi del 1921, il gruppo "Figli di nessuno":
questa la denominazione assunta da una delle prime organizzazioni armate che si schierarono
contro la violenza fascista, in chiave non solo di autodifesa dalle numerosi aggressioni contro
lavoratori e sedi sindacali, ma anche di azione diretta contro lo squadrismo, promossa da
militanti di base della sinistra nella più larga accezione del termine (socialisti, comunisti,
anarchici, repubblicani, ecc…).
Quasi tutte le diverse associazioni, nate spontaneamente, sarebbero poi confluite
nell’Associazione Arditi del Popolo (promossa da Argo Secondari e che fu protagonista, con
Guido Picelli, delle barricate dell’Oltretorrente di Parma, nell’agosto 1922, sconfiggendo le
squadre di Italo Balbo).
Il gruppo è attivo in provincia di Vercelli ed anche nelle zone confinanti, infatti l’episodio che vede
coinvolto Lombardi avviene a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria, il 15 maggio del 1921
“… durante
le elezioni politiche svoltesi ovunque
in un clima di violenza e intimidazione da parte
fascista. Una decina di squadristi che presidiavano
il comitato elettorale nella cittadina si scontrarono
con un gruppo "di certi anarchici chiamati Figli di
Nessuno" giunti da fuori a bordo di un camion; ne
seguì una sparatoria in cui i fascisti ebbero la
peggio contando due morti tra le loro fila.
Anche in questo caso va osservato che la tattica
mobile sistematicamente applicata dai fascisti
aveva trovato qualcuno in grado di applicarla
contro di loro” (1).
Lombardi viene accusato con altri tre antifascisti
(Carlo Codevilla, Felice Roffredo, Guglielmo
Pagani), subendo la condanna all’ergastolo.
Per sottrarsi alla prigione espatria in URSS, come altri
militanti politici nel corso di quegli anni.
A questo punto diventa necessaria.
Dall’apertura degli archivi storici
nell’ex URSS sono emersi numerosi
materiali che offrono nuove o ulteriori
precisazioni sulla sorte di molti italiani
che arrivarono in quel paese negli anni
venti (in particolare per l’opera della MOPR,
più conosciuta come "Soccorso Rosso")
per sfuggire alle persecuzioni fasciste.
La scheda di Giuseppe Lombardi che
riportiamo, non menziona una sua presenza nella Guerra di Spagna: può
esservi arrivato direttamente ed in
segreto dall’URSS?
Lo stato attuale delle ricerche, come
indicato nel saggio "Gulag-Storia
e memoria - Feltrinelli 2004 ( di cui
abbiamo riportato il link alla recensione
nella pagina precedente - "Giuseppe
Lombardi, Emilio Gennari, Pietro
Roveda: tre antifascisti oltrepadani nei gulag di Stalin" - ) parla di 48 italiani partiti per la
Spagna, di cui 13 tornati alla fine del conflitto in URSS.
Riteniamo comunque che la scheda sia significativa per cogliere, pur nella stringatezza dei
periodi segnati, la vita drammatica e intensa che il nostro concittadino Gurov Ivan
Gerardovich (questo il nome assunto nell’URSS) condusse negli anni che precedono e
accompagnano la seconda guerra mondiale: il lavoro di operaio, l’accademia militare, la
carriera come ufficiale dell’Armata Rossa, l’arresto ingiustificato per una inesistente attività
spionistica nella fase più acuta del "terrore staliniano", la detenzione in un Gulag negli Urali,
la liberazione dopo l’invasione nazista, fino alla piena riabilitazione nel 1956 dopo il
XX Congresso del PCUS.
Sulla figura di Giuseppe Lombardi è stato dato alle stampe, a firma di Marcella Sterpa,
il libro dal titolo "La persistenza della memoria" (Impressioni Grafiche, 2014). Il volume è stato realizzato con il contributo della FIVL (Federazione Italiana Volontari della Libertà).
nota (1) "I Figli di Nessuno" - articolo da Umanità Nova n. 16 del 26/04/09
La scheda che alleghiamo è tratta dal sito web http://www.gulag-italia.it realizzato dalla
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e dal Centro Studi Memorial di Mosca.
Cognome: Lombardi Nome: Giuseppe Luigi (Cesare) Figlio di: Vincenzo Gerardo Pseudonimo: Gurov Ivan Gerardovich Luogo e data di nascita: Nato a Voghera (Pv) il 27 novembre 1897 Origine sociale e percorso politico prima dell’arrivo in URSS: Di famiglia operaia, meccanico, iscritto al PSI dal 1917 e al PCI dal 1921. Condannato a 16 anni e 8 mesi per coinvolgimento nei fatti di Castelnuovo Scrivia (Alessandria) in cui vennero uccisi alcuni fascisti. Colpito da mandato di cattura, ripara in URSS come emigrato politico con l'appoggio del PCI Data dell’arrivo in URSS: 1921 Percorso professionale/politico in URSS: Vive a Mosca, lavora all’installazione di un impianto di galvanoplastica. Inviato a frequentare l’Accademia Militare Tolmachev di Leningrado, che conclude col grado di Colonnello dell’Armata Rossa. Presta servizio in Estremo Oriente, poi in Bielorussia. Sposato con 4 figli Data, luogo e motivi dell’arresto: Arrestato a Borisov (Bielorussia) l’11 luglio 1938 per attività spionistica Condanna: Condannato a 3 anni di lager il 23 luglio 1939 dall’OSO dell’NKVD dell’URSS. Inviato in un lager del Nord degli Urali Liberazione: Liberato il 20 giugno 1941, ritorna a Borisov, ma nell’agosto dello stesso anno è arrestato dagli occupanti tedeschi. Liberato il 12 dicembre 1942, muore tre giorni dopo Riabilitazione: Riabilitato il 19 giugno 1956 Fonti archivistiche: Archiv Glavnoj Voennoj Prokuratury; ACS, CPC busta 2818 |