Abbiamo voluto dedicare questa pagina web alle prese di posizione, ad eventuali polemiche verso fatti ed
episodi accaduti in città o nella nostra provincia.
L’obbiettivo è quello di sollecitare dibattiti, evidenziare avvenimenti e notizie, comunicare la nostra posizione sulla vita
sociale e culturale nazionale ed iriense.
-24 Aprile 2018-
Verso il 25 Aprile 2018 - Un testo di Ambrogio Casati (1955)
Proponiamo all’attenzione di chi si sofferma su queste pagine web un testo di Ambrogio Casati che ci è stato consegnato, con grande cortesia ed attenzione,
dal figlio Ferdinando.
L’intervento, predisposto per l’anniversario della Liberazione (probabilmente non per Voghera ma per una manifestazione in zona) e recante la data del 19 aprile 1955, affronta il tema delle “leggi razziali” con una attenzione particolare alle vicende che coinvolsero la famiglia Provenzal,
unito ad un ricordo anche per Jacopo Dentici.
Certo l’uso della parola “razza” può suscitare perplessità. Ma il riferimento è allo spirito dei Costituenti (il rifiuto della logica di discriminazione ed esclusione) e non la
valenza falsamente scientifica indicata dal razzismo fascista.
Ci è parso quindi significativo pubblicarlo sul nostro sito in quest’anno che vede l’80° dell’entrata in vigore delle leggi razziste contro
gli ebrei italiani, precedute – è sempre opportuno ricordarlo – dalle normative contro le popolazioni dei “territori d’oltremare” occupati (Eritrea, Etiopia,
Somalia, Libia).
Ma il testo di Casati (a lato un bozzetto dello stesso Casati che rievoca la sua detenzione
nell'ex albergo Savoia, il carcere bronese della famigerata Sicherheits) offre anche lo spunto per una riflessione sul periodo nel quale viene scritto. Specie quando richiama, all’inizio, che viene “convocato”
sistematicamente alla vigilia della ricorrenza dai Carabinieri per avere notizie sul tipo di intervento che terrà.
Sono passati solo dieci anni dalle giornate di aprile ed il “vento del nord”, per ricordare la famosa definizione di Pietro Nenni, si è bloccato. La “guerra fredda” ha diviso l’Europa ed il mondo e
l’antifascismo è terreno di scontro, anche tra la sinistra ed i governi della Democrazia cristiana.
Non a caso, proprio nel 1955, il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Ermini manda circolari nelle scuole per ricordare nella giornata del 25 aprile
l’anniversario della nascita di Guglielmo Marconi senza fare cenno alla Liberazione.
Solo più tardi - nel giugno/luglio 1960 a Genova con la rivolta popolare a Reggio Emilia, Palermo, Catania
ed in tanti altri centri, con morti, centinaia di feriti ed arresti che porteranno alla caduta del governo Tambroni - l’antifascismo verrà rilanciato e preso in mano da parte di una nuova generazione.
Ultima annotazione locale. Sfogliando gli archivi de “Il Giornale di Voghera” non ci sono notizie sulla commemorazione stesa da Casati, a conferma che era predisposta per altro luogo.
Invece anche in città le logiche di schieramento si fanno sentire: dopo le impostazioni unitarie dal ’47 al ’49 si aprono le polemiche nel 1950 (pesa la scissione avvenuta nell’Anpi nel
1948, con la nascita prima della Fivl e poi della Fiap), nel ’52 oratore ufficiale è Francesco Scotti, mentre nel ’53 l’Anpi diserta la cerimonia (ci sono le elezioni politiche a
giugno, segnate dalla nuova legge elettorale maggioritaria, la cosidetta “legge truffa”) fino al 1955 dove l’oratore è l’on. Alberto Mario Cavallotti, il commissario “Albero” nella Resistenza garibaldina oltrepadana, il cui intervento viene riportato in modo positivo anche dal settimanale schierato sul fronte avverso.
Vi auguriamo una buona lettura.