La situazione a Voghera nel 1960
Dopo un periodo di gestione commissariale, nelle elezioni amministrative del 22 Novembre 1959
la sinistra vogherese avanza:
- Partito Comunista Italiano 7.686 voti e 14 seggi (+2)
- Partito Socialista Italiano 4.042 voti e 7 seggi (+2)
- Democrazia Cristiana 7.221 voti, perde voti ma conferma i 13 seggi
- PSDI ( che ha perso la sua ala sinistra confluita nel P.S.I.) 1.636 voti e 3 seggi
- Partito Repubblicano Italiano 714 voti e 1 seggio
- Partito Liberale Italiano 769 voti e 1 seggio
- Movimento Sociale Italiano 859 voti e 1 seggio
Per
un solo seggio PCI. e
PSI. hanno
la maggioranza e formano la nuova
Giunta alla fine
del
1959:
sindaco è ancora il
comunista Riccardo Dagradi;
assessori effettivi:
Italo Betto, Giuseppe Calandra, Ugo Alfassio Grimaldi, Adriano Barisonzi
(al quale subentrerà in
Consiglio e in
Giunta Angelo Gattone),
Alfredo Barbieri, Raffaello Zani
(poi
Elio Bellinzona):
assessori supplenti:
Angelo Silvani ed
Enea Valle.
La
Giunta durerà circa
un anno, fino alla
crisi del
Dicembre 1960.
Sarà
Luciano Nebbiolo, l’
indipendente eletto nelle file del
P.S.I., a decretarne la caduta,
dichiarando
libertà di comportamento
e negando il
voto sul bilancio.
Per evitare una nuova
gestione commissariale alcuni partiti -
PRI, PCI, PSI, PSDI - con l’appoggio
esterno della
DC danno vita a una
Giunta di emergenza con
Mario Bottiroli sindaco, che resterà
in
"carica" dal
Luglio al
Novembre 1961.
Le elezioni che seguiranno apriranno la strada alla coalizione di
centro-sinistra, seguendo
le
indicazioni nazionali.
Estate ’60: Cosa scrisse la "stampa iriense"
La lettura di quei giorni nei resoconti e nei commenti dei giornali vogheresi dell’epoca:
"L’Avvenire di Voghera", "Il Cittadino", "Il Giornale di Voghera", "Il nuovo Oltrepo
socialista".
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