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FOTOGRAFICA


       




    SCIUSCIÀ


clicca qui per ingrandire l’immagine Il settimanale Sciuscià apparve
nelle edicole il 22 Gennaio 1949
(in formato striscia) e vi restò fino a
metà degli anni Cinquanta. Edito,
a Milano, da Tristano Torrelli, che
ne curava anche i testi, spesso coadiuvato da Gianna Anguissola e
Renzo Barbieri, per la parte grafica
si avvicendarono Ferdinando
Tacconi
, Franco Paludetti , Lina
Buffolente
, Luigi Coppola ed altri
disegnatori. Questo fumetto si
distingueva, rispetto alle altre
produzioni postbelliche, per
l’originalità della storia e la sua
ambientazione. Per queste qualità
l’albo ebbe un grandissimo successo
sconfessando quanti difendevano la
teoria della "pacificazione" e del "dimenticare tutto".

Sciuscià - la trama


Protagonisti di questa storia,
inizialmente ambientata nella
Napoli liberata dagli americani,
il cui titolo rievocava il celebre film
di Vittorio De Sica del 1946
(Sciuscià è la deformazione
napoletana delle parole inglesi
’shoe’ e ’shine’, cioè lustra scarpe
ed indicava gli scugnizzi
partenopei
), sono tre ragazzi di una
dozzina di anni o poco più:
Nico, che diverrà subito il piccolo
capo del gruppo, Fiammetta, che
se ne innamora, e il Pantera, che
svolge un ruolo di spalla,
con momenti umoristici alternati ad altri spericolati. Il capitano Wickers, un ufficiale dei servizi
segreti americani
, un giorno li sceglie per affidargli l’incarico di portare un messaggio ai partigiani
in guerra nella Roma occupata dai tedeschi.
Il viaggio che i tre compiono per andare da Napoli a Roma è irto di pericoli, devono attraversare
il fronte ed evitare di cadere in mano nemica. Ovviamente ci riusciranno. Dopo quella missione,
Nico, Fiammetta e Pantera risaliranno la Penisola con le truppe alleate e saranno protagonisti
di innumerevoli episodi di coraggio.




Ormai catturati dallo spirito dell’avventura,
i tre effettueranno una sorta di giro del
mondo, con episodi collocati fra l’altro
anche in Asia e in Africa.
Ma l’originalità iniziale mano a mano viene
persa e, anche se l’albo uscirà fino alla
metà degli anni Cinquanta, si noterà un
progressivo sfilacciamento delle storie
rispetto alle prime avventure che invece
offrirono un ritratto abbastanza realistico
dell’Italia sconvolta dalla seconda guerra mondiale.

 

 


Anzi era talmente aderente
alla Storia e alla memoria
nazionale
che subì, subito,
molte censure con tagli
opportunamente dati là
proprio dove il ruolo della
ferocia nazista e fascista
era più evidente.
Particolarmente efficace,
nella sua dinamica figurativa
ed emotiva, la sequenza
dell’eccidio di Marzabotto
che sa, ancora oggi,
trasmettere l’angoscia e
l’ingiustizia dei crimini
nazisti
e della guerra
in generale.
Le sue storie furono
talmente “realistiche" che,
nel tentativo di cancellare
anche solo un eventuale
"ricordo" di questo fumetto, nel 1966 uscì una ristampa completamente ridisegnata e alterata
nel linguaggio. Si può dunque parlare, grazie a queste sue caratteristiche, di Sciuscià, con tutti i
suoi limiti e dispersioni narrative, come di un fumetto che ancora oggi mantiene un suo grande
valore artistico ed una sua forza divulgativa.

 

Nota a margine: Le illustrazioni grafiche e le informazioni testuali su SCIUSCIÀ sono state ricavate dai siti web:
http://www.afnews.inf
http://utenti.multimania.it/spada03/fumetti.htm

 

 

 

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