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GALLERIA
FOTOGRAFICA


       




    «STALAG XB»


«STALAG XB» , pubblicato nel 2009, è il diario
personale della prigionia di Gioacchino Virga,
militare siciliano internato nei campi di
concentramento
di Polonia e Germania
raccontato, attraverso lo stile fumettistico, da
Marco Ficarra, suo nipote, che lo ha realizzato
prendendo spunto della corrispondenza che lo
stesso Virga indirizzò, dai Lager, alla sua
famiglia.

È la vicenda simbolo di uno dei 750.000 soldati
italiani
che dopo l’8 settembre 1943, furono
deportati nei campi di concentramento
tedeschi come "internati militari" (IMI), senza
essere riconosciuti prigionieri di guerra per
poter essere impiegati nei campi di lavoro
forzato
, un episodio per molti versi scomodo
della nostra storia, per anni rimosso e forse
anche poco compreso, troppo poco raccontato.

 

 

Gioacchino narra la sua "odissea" in lettere,
carteggi e nelle pagine di un taccuino che
sono diventate, grazie al lavoro di Marco
Ficarra
( grafico, illustratore e pittore),
«un personale diario della prigionia di
mio zio. Un testamento di desideri da
ricordare tutte le volte che sentiamo
parlare di fame, guerra, campi di
concentramento e filo spinato»
.

In uno stile asciutto ( la scrittura è sobria e
quasi distaccata), con un disegno dai tratti
pittorici, si rievoca una storia drammatica in
maniera delicata, evitando di mostrarla nella
sua crudezza, tanto che l’autore non ha trovato le immagini adatte per raccontare la morte.

Colpiscono più di molte parole, gli elenchi infiniti dei cibi
prelibati
(polpette di cavolfiore fritto, risotto al sugo con carne,
frittata di melanzane, pasta al forno al sugo con besciamella,
torrone, giugiulena, mustazzoli, cannoli, biancomangiare con
noccioline abbrustolite e biscotti con vermut
) che Virga
annota nei suoi foglietti di carta durante la detenzione.
Essi diventano una ragione di sopravvivenza, non solo
semplice cibo per sfamarsi, cosa che sarebbe stata
necessaria viste le pessime condizioni in cui versavano lui e
i suoi compagni, ma, come spiega Ficarra: «lui non aveva
fame di cibo qualsiasi: desiderava qualcosa di speciale,
voleva il cibo di casa sua»
.

 

 

Gioacchino Virga - la storia

Tutto inizia dopo l’8 settembre quando ai
militari italiani venne chiesto di aderire alla repubblica sociale italiana con la promessa
che, a chi avesse accettato, sarebbe stato
dato cibo a sazietà.
Virga (nato a Palermo il 2 agosto 1923),
nominato sottotenente nell’ottobre del ’42
quando diciannovenne si trova a Modena alla
règia accademia di fanteria e cavalleria,
rifiuta e viene deportato in un "Lager"
polacco e poi, nell’aprile del ’44, nel "campo"
Stalag XB a Sandbostel in Germania,
numero di matricola 82958.


La sua detenzione viene
tratteggiata attraverso episodi
personali scritti dallo stesso
Gioacchino. Eccone uno stralcio:
«ai francesi vengono distribuiti i
pacchi della Croce Rossa, a noi
nulla, per loro non siamo
prigionieri di guerra,
siamo traditori»
.

Per i militari italiani fu inventata
una definizione speciale che
attribuiva loro lo status di internati
militari
e che escludeva per loro il
trattamento previsto dalla Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra.
Per questo i prigionieri italiani furono costretti a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno nelle
miniere, nei campi e soprattutto nelle fabbriche di armi.

Fra i tanti compagni di sventura di Gioacchino Virga c’erano anche il fotografo Vittorio Vialli,
che clandestinamente immortalò tutta la prigionia lasciando numerosi scatti rubati sulla vita nel
Lager, Alessandro Natta, poi dirigente del Pci e lo scrittore Giovannino Guareschi.
Gli spostamenti in altri Lager ( si presuppone che sia transitato anche in quello di
Langwasser/Norimberga), la dura vita nelle baracche, la fame, il freddo minano Gioacchino
che non riesce a "ritornare a casa". Morirà di freddo e di stenti il 14 marzo ’45.
È del 6 Dicembre 2010 la notizia che, grazie alle ricerche di Martina Wagemann, è stata ritrovata
la tomba di Gioacchino Virga nel campo di prigionia di Fullen, un lazaretto in Germania al
confine con l’Olanda.

 

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Nota a margine: Per le fonti testuali e grafiche del libro «STALAG XB» sono state consultati
i seguenti siti web:
http://stalagxb.beccogiallo.net/
http://www.stalagxb.net/
http://marcoficarra.wordpress.com/
http://www.ilmanifesto.it/

 

 

 

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