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   La scelta

“Eventi grandi, eccezionali, catastrofici pongono i popoli e gli uomini davanti a drastiche opzioni e fanno quasi di colpo prendere coscienza di verità che operavano senza essere ben conosciute o la cui piena conoscenza era riservata a pochi iniziati.
Il vuoto istituzionale creato dall’8 settembre caratterizza in questo senso il contesto in cui gli italiani furono chiamati a scelte alle quali molti di loro mai pensavano che la vita potesse chiamarli. Nelle situazioni di normalità, infatti, “non è necessario prendere continuamente posizione a favore del sistema”. Ma la necessità di esplicitamente consentire, o dissentire, diventa impellente quando il sistema scricchiola, il monopolio della violenza statale si spezza, e gli obblighi verso lo Stato non costituiscono più un sicuro punto di riferimento per i comportamenti individuali, in quanto lo Stato non è più in grado di pretendere quei “sacrifici per amore” sui quali spesso fa affidamento (…)

Il primo significato di libertà che assume la scelta resistenziale è implicito nel suo essere un atto di disobbedienza. Non si trattava tanto di disobbedienza a un governo legale, perché proprio chi detenesse la legalità era in discussione, quanto di disobbedienza a chi aveva la forza di farsi obbedire.
Era cioè una rivolta contro il potere dell’uomo sull’uomo, una riaffermazione dell’antivo principio che il potere deve averla vinta sulla virtù. Che il potere contro il quale ci si rivoltava potesse essere poi giudicato illegale oltre che illegittimo in senso forte, non fa che completare il quadro.
La scelta dei fascisti per la Repubblica sociale – è una differenza che giova subito porre in rilievo – non fu avvolto da questa luce della disobbedienza critica. “L’ho fatto perché mi è stato comandato” sarà, come è noto, il principale argomento di autodifesa dei fascisti e dei nazisti nei processi loro intentati dopo la guerra…”

testo tratto da "Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza" di Claudio Pavone (Bollati Boringhieri 1991)

 

 

L’8 SETTEMBRE DI …

Note varie e ricordi di Don Rino Cristiani, Italo Pietra, Annibale Sclavi, Paolo Murialdi

L’8 Settembre 1943 (in formato pdf 29Kb)

Da "Ricordi di un cappellano della Resistenza nell’Oltrepo pavese" di Don Pierino Cristiani (Don Rino) (Guardamagna 1991)

Nel campo di Meliga (in formato pdf 64Kb)

Da "La Traversata. Settembre ’43-Dicembre ’45" di Paolo Murialdi (Il Mulino 2001)

Montefiascone 8 Settembre 1943 (in formato pdf 103Kb)

Da "Fuochi nell’Oltrepo" di Annibale Sclavi (ed. Vangelista)

Italo Pietra (in formato pdf 62Kb)

Da "Italo Pietra 1911/2011" di Paolo Murialdi (Guardamagna 2012)

   Bibliografia

 

 

 

È inoltre possibile consultare gli approfondimenti realizzati, dalla sezione ANPI Voghera, per il 60º ed il 65º anniversario dell’Armistizio di Cassibile a queste pagine web:

Materiale Resistente Anno 2003 511Kb

Il giorno delle scelte -8 settembre 1943/2008
65 anni dopo
214Kb.

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