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MILANO, “GIÙ LE MANI DALLA RESISTENZA”

Ecco la risposta dei gruppi consiliari di maggioranza del Consiglio di Zona 6 in risposta a un delirante e calunnioso articolo apparso su Libero, ispirato dall’ex presidente di zona oggi consigliere di Fratelli d’Italia, come si deduce dall’articolo stesso.

SCHIZZI DI FANGO SULLA RESISTENZA

Sul quotidiano Libero del 12 marzo 2013, è apparso un articolo dal titolo irrisorio “Il partigiano non paga e il Comune gli regala la sede”. Ne riportiamo alcune frasi:

“Ai compagni non si nega niente, nemmeno un contratto di affitto a costo zero . ..”, “Possibile che esista nel 2013 un Istituto Pedagogico della Resistenza? . . . A sessant’anni dalla fine della guerra e a quarant’anni dalla sua fondazione l’Istituto organizza convegni, sponsorizza dibattiti, promuove la cultura della Resistenza.”

L’articolo si riferisce all’affossamento dell’annoso tentativo, messo in atto dalla precedente Amministrazione di centrodestra, di privare l’Istituto Pedagogico della Resistenza, IPR , della sede in Via Anemoni in zona 6.
Ma andiamo con ordine

Il Tribunale di Milano, nel giugno 2011, ha accertato in via definitiva che l’IPR utilizzava in modo legittimo lo spazio di Via Anemoni , in forza di una concessione del Comune di Milano del 1983, che, sebbene sui generis come tipologia, era da ritenersi valida e tuttora efficace, respingendo la richiesta di rilascio dell’immobile dell’allora Amministrazione di centrodestra, secondo la quale l’IPR occupava abusivamente lo spazio, condannando il Comune al pagamento di € 4.500,00 per spese processuali.

Così dopo 30 anni di indifferenza, gli ultimi 10 dei quali densi di maldestri tentativi, giuridicamente infondati, da parte dell’Amministrazione precedente per impedire l’attività dell’IPR, l’attuale Amministrazione, svolgendo il ruolo che le compete cioè quello di governare, con la delibera N.24 del 2013 approva le linee guida per la formalizzazione di una nuova concessione decennale.

Si tratta di uno strumento già utilizzato, anche dalle precedenti amministrazioni, per altre realtà associative che avessero una concessione già in essere. Non costituisce alcun favore all’IPR, come inopportunamente affermato nell’articolo, ma piuttosto si tratta di un riordino del rapporto tra Comune e IPR. Disciplina le attività, l’accesso e l’utilizzo della struttura anche per altre associazioni territoriali e alle stesse Istituzioni, nonché i termini della manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi, attualmente fatiscenti. Lo strumento amministrativo della concessione, che il Tribunale ha sancito in essere, formalizza tali condizioni, in presenza dell’interesse pubblico per le attività che l’IPR svolge.

Abbiamo avuto la sensazione che l’articolo di “Libero” fosse una reazione scomposta sia alla sentenza del Tribunale sia a ciò che l’Istituto rappresenta.

Il centrodestra non pago di aver perso la causa che aveva intrapreso, dimostrando poco rispetto per le Istituzioni, percorre ora la strada del fango gettando schizzi non solo sugli avversari politici di oggi, il centrosinistra al Governo della città, ma anche sulla storia d’Italia e sui Partigiani, dichiarando apertamente che vorrebbe mandare in prescrizione la Resistenza.

Per dare l’idea di quali valori rappresenti l’IPR, riportiamo un brano tratto da un loro documento presentato al Convegno “Per una Pedagogia della Costituzione e della Resistenza” svoltosi in Bicocca nel 2011.

“…… Resistenza non può essere intesa solo come un evento storico limitato agli ultimi due anni della guerra mondiale, ma anche e soprattutto come un modo etico (e quindi perenne) di porsi di fronte alle situazioni e agli eventi di rilevanza sociale e politica. I valori e gli obiettivi, anzitutto. Essi sono quelli che hanno animato la Resistenza e hanno poi trovato un loro riconoscimento nella Premessa della nostra Costituzione. Il valore della libertà, nelle sue varie forme (e pertanto anche l’obiettivo di garantirla a tutti); il valore dell’uguaglianza, sul piano dei diritti e dei doveri, fra i cittadini e fra i popoli, al di là delle differenze di religione, o di etnia, o sessuali, o sociali, unito al rispetto e alla valorizzazione delle diversità culturali intese come motivo di arricchimento; il valore rappresentato dal pieno sviluppo delle potenzialità esistenti in ciascun individuo, possibile solo se vengono garantite pari opportunità di partenza e viene poi anche offerto l’aiuto che si rendesse necessario; il valore della solidarietà, intesa sia come condivisione fra tutti degli obblighi che derivano dall’appartenenza a una società organizzata, sia come sostegno ai più deboli; il valore del lavoro, considerato come dovere e come diritto; il valore della partecipazione democratica alla vita della comunità; il valore della non violenza fra i cittadini o i gruppi sociali e politici, e della pace fra i popoli….. “

Noi Consiglieri che governiamo la zona 6, siamo orgogliosi di aver approvato una Delibera che va nel senso di valorizzare l’IPR, una risorsa preziosissima per la Città e l’intero Paese.

Sottoscritto dai consiglieri di zona 6

PD, SEL, PSI, FDS, Gruppo Misto di maggioranza, IDV, Verdi, Radicali, Centro Popolare Lombardo

Milano,14/3/2013

  12.03.13 09:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Commenti e dibattiti, Comunicati, Antifascismo, Resistenza, Sezioni, Novità, Memoria, Pubblicazioni, Cultura
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