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LA COMPAGNA BRUNA SCOTTI CI HA LASCIATI

Il 15 maggio 2014 è venuta a mancare la compagna Bruna Scotti vedova Abbruzzese, nata il 24 dicembre 1911 a Zurigo (Svizzera), da famiglia originaria di Nesso (Como).
Affetta fin da giovanissima da una grave forma di poliomielite, questo handicap non le impedì di svolgere in seguito un’intensa ed incisiva attività antifascista.
Rimase vedova di Valentino Abbruzzese, classe 1908, rifugiato politico in Francia e poi arruolatosi nella Brigata Internazionale Garibaldi in Spagna durante la guerra civile, ferito sul fronte di Huesca, poi caduto l’11/10/1937 a Fuentes de Ebro, nel corso di quel conflitto, cadde sul fronte dell’Ebro anche il suo cugino Giuseppe Cola.

Rientrata in Italia prima dell’inizio della 2º guerra mondiale, dopo l’8 settembre 1943, fu staffetta partigiana prima a Brescia, ove operò in contatto con Leonardo Speziale e Maria Pippan Nicoletto e poi nel pavese. In un’articolo sulla Resistenza delle donne bresciane, apparso sul sito dell’ANPI Brescia, si ricorda come Bruna, per eludere i controlli dei fascisti e nazisti, nascondesse le bombe nei pani di burro o la pistola nel sacchetto della pasta.

Bruna, attiva comunista, è stata sempre iscritta ai partiti comunisti di Francia e d’Italia.
Divise la sua vita tra la residenza di Nanterre (Francia) presso la figlia Carmen e in Italia a Nesso (Como) nella casa che fu di suo padre.
I funerali si svolgeranno a Nanterre giovedì: 22 Maggio, p.v., alla figlia Carmen ed al genero l’AICVAS porge le più fraterne sentite condoglianze.

 

Riportiamo alcuni stralci riguardanti Bruna Scotti tratti dalla pubblicazione “Le vie della Libertà. Un percorso della memoria (Brescia 1938-1945)” presente sul sito dell’ANPI Brescia.

«[…] Le donne, infatti, ripristinarono l’immagine di un uomo attaccato alla vita, costretto a nascondersi e legittimato dalla fuga, riabilitato dal fatto di chiedere protezione senza imbarazzo. Riscattato proprio dal suo rifiuto della guerra, materializzato nella Resistenza. Il cosiddetto “aeroplano” del villaggio Ferrari, in via del Carso, dalle parti dell’ex ospedale psichiatrico, c’è ancora ed è rimasto pressoché uguale, almeno esteriormente. In quel casermone abitava Bruna Scotti, la vedova di Valentino Abruzzese, morto in Spagna nel 1937. Dalla sua lettera a Speziale si capisce che il ruolo da lei sostenuto nella Resistenza bresciana era indubbiamente rilevante:

“…quell’antro diventò il deposito del materiale per gli esplosivi che ‘Grattugia’, alias Pietro Alsini, veniva a fabbricare, il deposito dei documenti militari e politici che nascondevo nel doppio fondo di un secchio innominabile e un recapito. Roba da pazzi, dicevamo allora, tanto più che era anche il mio domicilio e quello, a volte, di Maria Nicoletto e dei compagni”.

[…] Al villaggio Ferrari, n. 51, abitava anche Alda Abbiati, la moglie di Dante, la quale prese in custodia un pacco di ‘Grattuggia’ e lo mise in una botola del soffitto, nonostante le esitazioni del marito, che temeva di compromettere la famiglia. A conferma di come la resistenza civile fosse una prerogativa femminile piuttosto diffusa, fatta magari di gesti unici,minimi, istintivi. Persino simbolici, da guerra psicologica, come ciò che facevano Bruna Scotti e il gruppo di postine che lavoravano con lei: andavano al cimitero Vantiniano e fingevano di pregare, chinandosi sulla corona di Mussolini. Invece ne staccavano il nastro. Il primo maggio del 1944, invece, le postine avevano fatto una corona di fiori per Bruna, che l’aveva messa sulla testa: i tedeschi, temendo che dentro fosse nascosta una bomba, gliel’avevano tolta con un gancio legato a un lungo bastone.
Lei e la sua collega Marisa imparavano a memoria nome e indirizzo degli antifascisti in pericolo e li avvisavano di lasciare immediatamente la città. Uno di questi, il professor Farinelli, che abitava in via Diaz, non le credette e la sera stessa fu incarcerato e picchiato a sangue. Sarebbe morto in ospedale»
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  15.05.14 10:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Comunicati, Antifascismo, Resistenza, Resistenza, Sezioni, Novità, Memoria, Testimonianze, Cultura
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