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MILANO, “LA LIBRAIA DI PIAZZALE LORETO”

Venerdì 21 ottobre 2016, ore 18,00 presso AnpiLibri - Casa della Memoria, Via Federico Confalonieri 14, Milano. (MM 5 Isola) presentazione del libro di Tinin Mantegazza ”La Libraia di Piazzale Loreto - Vie, piazze e storie della Milano in guerra e liberata” Corsiero Editore, 2016

L’Autore ne discute con:

  • Roberto Cenati,
  • Cochi Ponzoni,
  • Lucia Vasini,
  • Ricky Gianco,
  • Piero Scaramucci,
  • Franco Tripodi,
  • Luca Crovi
  • Andrea Casoli

Il fascista per caso del Casoretto, l’attrice fucilata dai partigiani in via Poliziano, la comunità dei malavitosi di piazza Beccaria … Tra criminalità politica e indomiti sogni, la Milano bombardata e umana degli anni Quaranta ricostruita “strada per strada” nel racconto di un grande milanese. Forse l’immagine più emblematica è quella degli alberi di piazza Aspromonte, tagliati in una notte come in una congiura di quartiere, per far legna, nel terribile inverno del ‘44: danno l’idea di una Milano dura e lacerata, ma anche intrisa di realismo, solidarietà e voglia di sopravvivere nonostante tutto. Ed è proprio questa Milano che scaturisce vivida dalle memorie dell’allora adolescente Tinin Mantegazza, che ripercorrono un’ideale geografia di strade realmente percorse e di personaggi realmente incontrati, così che immagini popolane come le guerre fra le bande di ragazzini e le gite all’Idroscalo si mischiano con istantanee della grande storia come le grida oltre le mura della villa del torturatore Koch e il cadavere di Mussolini appeso a piazzale Loreto. “Molti dei personaggi sono veri e chiamati per nome” scrive l’autore. “Lo è la libraia partigiana di piazzale Loreto, Pierina Barale, lo è lo straordinario pittore e disegnatore Alberto Longoni deportato in Germania, lo sono il bandito romantico Ezio Barbieri e il bambino emiliano Galisino, oppure il Carlone Corbella. Nel loro caso ho raccontato da cronista, con il leggero gusto di un po’ di romanzesco in altri casi ho cambiato per ovvi motivi i nomi …” Un felice incontro di testimonianza e gusto del romanzesco, che spiega più di un libro di storia e lascia sulle labbra il sapore dolceamaro del tempo perduto.

Tinin Mantegazza, disegnatore, giornalista, pittore, ha vissuto da ragazzo la guerra e la Liberazione ed è stato protagonista del fervore culturale della ricostruzione e del boom. Ha lavorato come disegnatore al quotidiano “La Notte", come giornalista al “Giorno", ha fondato nel 1964 assieme ad altri amici artisti il “Cab 64″, locale al centro di Milano dove si sono esibiti i grandi del cabaret di quella fortunata stagione. Negli anni Settanta ha fondato il Teatro Verdi e la compagnia teatrale il Buratto. Ha lavorato a lungo in Rai, costruendo con la moglie Velia più di duemila pupazzi teatrali e televisivi e collaborando poi con Enzo Biagi per realizzare le schede del suo programma.

Oggi vive a Cesenatico ed è tornato al suo primo amore, l’illustrazione e la pittura.

 

 

 

  21.10.16 16:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Commenti e dibattiti, Comitati Provinciali, Libri, Sezioni, Novità, Memoria, Pubblicazioni, Cultura
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