Nel pomeriggio di martedì 4 febbraio l'Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, ha visitato per la prima volta la Casa della Memoria, inaugurata il 24 aprile 2015. Quello dell'Arcivescovo di Milano è stato un atto di grande sensibilità e importanza per chi fa Memoria, cultura e storia. La Casa della Memoria è diventata, nel corso degli anni, punto di riferimento fondamentale per decine di migliaia di milanesi, grazie alle numerosissime e rilevanti iniziative di carattere culturale e storico (mostre, convegni, presentazione di libri) che vi si svolgono. Monsignor Delpini ha sempre dedicato particolare attenzione al valore della Memoria. Il 16 aprile 2019 - avvenimento senza precedenti - è intervenuto al Campo della Gloria per ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la nostra libertà e il 15 dicembre scorso, nella ricorrenza del 50° anniversario della strage di piazza Fontana, ha celebrato una solenne Messa nel Duomo di Milano dedicata alle vittime di quella terribile strage.
«Il verbo resistere è affascinante e ha sempre a che fare con un umanesimo", ha sottolineato l’Arcivescovo nel corso della sua visita. “Gli uomini e le donne che hanno sentito il dovere di resistere alla tirannia e alla guerra sono un segno di speranza. Resistere vuole dire forza d’animo, interpretazione lucida e intelligente del momento, senso di una missione da compiere che induce a non lasciarsi piegare dal clima che suggerisce indifferenza e sottomissione alle minacce, esponendosi a pericoli reali». Come, appunto, fecero i tanti Martiri della libertà e i deportati nei campi di concentramento.
Un impegno importante, quello di tenere viva la Memoria, specie oggi, quando si moltiplicano episodi di antisemitismo e, proprio ieri, è stata sfregiata la targa dedicata a Giuseppe Pinelli in piazzale Segesta.

Roberto Cenati - Presidente Anpi provinciale di Milano