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ADDIO AL PARTIGIANO ERNESTO NOBILI

ADDIO AL PARTIGIANO ERNESTO NOBILI

Il partigiano Ernesto Nobili (classe 1927) ci ha lasciato.

Ernesto dopo l'8 settembre 1943 svolse un importante ruolo come staffetta partigiana in Piemonte, partecipando anche a diverse azioni di sabotaggio contro i nazifascisti. Ernesto corse gravissimi pericoli e raccontava di essere stato condannato a morte dai nazifascisti, riuscendo miracolosamente a salvarsi. Ernesto, iscritto alla Sezione Anpi Curiel e membro del Comitato Direttivo, ha ricevuto nella ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, la medaglia del Ministero della Difesa. Ernesto è stato la Memoria storica della Resistenza nella sezione Curiel, raccontando fatti ed avvenimenti di quel periodo.Ernesto Nobili ha rivestito, per diverso tempo, il ruolo di Consigliere nella Fondazione Memoriale della Shoah. Il suo costante impegno è stato sempre dedicato alla memoria della Shoah e al ricordo della tragica vicenda del piccolo Sergio De Simone, nato a Napoli da madre ebrea e padre cattolico, assassinato dai nazisti all'età di soli 7 anni per la sola colpa di essere nato. Nelle scuole raccontava sempre ai ragazzi la terribile vicenda del piccolo Sergio  di cui ha sempre voluto tenere viva la memoria.  Durante la guerra, con il marito Eduardo De Simone  la moglie Gisella Perlow nell'agosto del 1943, si trasferisce a Fiume con il figlioletto Sergio, per unirsi alla madre, ai fratelli e alle sorelle. È un'abitudine che ha sempre avuto, quella di passare l'estate con la sua famiglia, ma quella volta prolungò la sua permanenza a Fiume. Dopo l'8 settembre 1943, la zona di Fiume cade direttamente sotto la sovranità del Reich. Il 21 marzo 1944, istruiti da un delatore, i tedeschi si presentano a casa Perlow e vi arrestano 8 componenti della famiglia inclusi Gisella, il piccolo Sergio (6 anni), e le cuginette Andra e Tatiana Bucci di 6 e 4 anni. Queste ultime sarebbero state le più piccole superstiti italiane del campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Sulla tragica vicenda  Ruggero Gabbai ha realizzato un documentario “Kinderblock”  con le toccanti testimonianze delle sorelle Bucci e del fratello del piccolo Sergio De Simone, Mario, nato  dopo la fine della guerra, quando la mamma, sopravvissuta ad Auschwitz, torna a casa, a Napoli. Il piccolo Sergio viene deportato ad Auschwitz con la mamma e la famiglia della nonna materna il 29 marzo 1944. All'arrivo del treno blindato è lo stesso Mengele a selezionare Sergio e le cugine, scambiati per gemelli. Sergio diviene, unico  italiano tra venti altri bambini selezionati, una cavia umana per esperimenti condotti nel campo di concentramento di Neuengamme, presso Amburgo, dove i piccoli vengono portati ingannati dalla falsa promessa di ritrovare le loro mamme. Nessuno di loro sopravvive, tutti trucidati, il 20 aprile 1945, con gli alleati alle porte, nella sede distaccata di BullenhuseDamm. Ho avuto modo di conoscere Ernesto e di apprezzare la sua passione civile e il suo instancabile impegno per aver tenuta sempre  viva la Memoria della tragica vicenda del piccolo Sergio, della Shoah  e delle nefandezze compiute dal nazifascismo.

Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano

  31.05.20 18:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Comunicati, Comitati Provinciali, Resistenza, Sezioni, Novità, Memoria, Testimonianze, Commemorazioni, Cultura
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