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CINQUANTUNESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

CINQUANTUNESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

Sabato 12 dicembre 2020, il Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo, per la difesa dell'ordine repubblicano e l'Associazione piazza Fontana 12 Dicembre 1969 hanno indetto, nella ricorrenza del 51° anniversario della strage neofascista di piazza Fontana, un presidio unitario davanti alla sede della ex Banca Nazionale dell'Agricoltura, nel corso del quale, alle ore 16,37, verranno poste corone da parte delle autorità.

 

Alla posa presenzieranno il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, Carlo Arnoldi Presidente dell'Associazione Piazza Fontana 1969,  Roberto Cenati Presidente del Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'Ordine Repubblicano.    

Verrà osservato un minuto di silenzio e dopo l'esecuzione del silenzio Carlo Arnoldi leggerà i nomi delle vittime della strage di piazza Fontana.

 

L'appuntamento è alle ore 16,00 in piazza Fontana.   

 

L'iniziativa che si svolgerà nel rigoroso rispetto delle norme sanitarie (uso delle mascherine, divieto di assembramenti, distanziamento), avrà luogo dalle ore 16,00 alle 17,30.

 

 

Carlo Arnoldi
Presidente Associazione Piazza Fontana12 Dicembre 1969

Roberto Cenati

Presidente Comitato Permanente Antifascista

VEDI LA MANIFESTAZIONE https://www.facebook.com/watch/live/?v=384504462615337&ref=watch_permalink  

Venerdì 12 dicembre 1969, ore 19: il Comitato permanente Antifascista prende posizione sulla strage di piazza Fontana

Venerdì 12 dicembre 1969 alle ore 19,00 appena due ore e 23 minuti dopo la strage di piazza Fontana, nella sede storica dell'Anpi di Milano, in via Mascagni 6, si riuniva il Comitato Permanente Antifascista per la Difesa dell'Ordine Repubblicano, costituitosi nel maggio 1969, all'indomani delle bombe neofasciste alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale di Milano. Erano presenti alla riunione Francesco Scotti Presidente dell'ANPI Provinciale di Milano, Arialdo Banfi, Vicepresidente, Leonida Calamida per la Fiap, Gianfranco Maris per l'Aned. Il Comitato Permanente Antifascista non ebbe esitazione a denunciare l'orrendo crimine “ispirato e organizzato da forze reazionarie che nelle provocazioni e nel terrorismo cercano l'occasione per avventure autoritarie”. E si aggiungeva: “La Resistenza ha aperto nel Paese un processo irreversibile di progresso sociale che le forze democratiche non consentiranno a nessuno di fermare”. Nella riunione svoltasi alle ore 10 di sabato 13 dicembre 1969, sempre nella sede dell'Anpi di via Mascagni, il Comitato Antifascista decise di partecipare ai funerali delle vittime della strage neofascista di piazza Fontana. Da allora il Comitato Permanente Antifascista ha costituito e costituisce, oggi più che mai, punto di riferimento indispensabile per la difesa della democrazia e delle istituzioni repubblicane.

 

51°  anniversario della strage neofascista di piazza Fontana

Ricordare oggi, a distanza di 51 anni, la spaventosa strage neofascista di piazza Fontana riveste un preciso significato: mantenere vigile l'attenzione dei cittadini contro i pericoli che la nostra democrazia sta ancora correndo, per il ripresentarsi di movimenti neofascisti e per la pericolosa deriva razzista, xenofoba e antisemita che sta attraversando l'Europa e il nostro stesso Paese. Risulta ormai storicamente accertata la responsabilità neofascista nella strage di piazza Fontana, così come evidenti sono le connivenze dei servizi segreti dello Stato, i depistaggi e le coperture internazionali.  Ma tutto ciò è poco, troppo poco per un Paese civile; troppo poco per poter dire ai giovani che la giustizia non è arrivata a condannare i responsabili di simili tragedie. Il nostro Stato porta su di sé il grave peso di una democrazia non pienamente compiuta, per le stragi impunite, le deviazioni accertate, le vittime a cui non è stata resa giustizia. Si chiedeva Luigi Passera, per anni Presidente dell'Associazione Familiari di piazza Fontana, nel trentennale della strage di Piazza Fontana, come possa un Paese come il nostro concretizzare le sue ambizioni di sviluppo, senza perseguire e condannare coloro che nel passato hanno tentato di minare le sue fondamenta.Sulle stragi neofasciste, che per decenni hanno insanguinato l'Italia, giustizia non è stata fatta nonostante gli sforzi di alcuni onesti e impegnati magistrati. Dobbiamo ribadire che vogliamo verità e giustizia, vogliamo che si aprano tutti gli armadi e si svelino tutti i segreti. E' questo l'unico vero modo di onorare le vittime della strage di piazza Fontana e delle stragi compiute negli anni della strategia della tensione. A tutti noi spetta un compito ben preciso, quello della Memoria, perchè senza memoria non ci può essere futuro e giustizia: quanto accaduto 51 anni fa deve diventare parte di una consapevolezza storica dell'intero Paese, non soltanto delle nuove generazioni ma anche dei tanti, dei troppi che hanno dimenticato. Ma non ci accontenteremo però della sola memoria. Continueremo ad esigere, a pretendere la verità, sugli autori materiali, sui mandanti, sui depistatori e su coloro che, all'interno dello Stato, hanno spinto nella direzione contraria alla ricerca della verità.

Roberto Cenati – Presidente Anpi Provinciale di Milano

Milano 12 dicembre 2020

 

 

  12.12.20 15:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Commenti e dibattiti, Iniziative, Comunicati, Comitati Provinciali, Sezioni, Novità, Memoria, Anniversari, Ricorrenze, Commemorazioni, Neofascismo, Cultura, Terrorismo
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