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10 GIUGNO 1924: RAPIMENTO E UCCISIONE DI GIACOMO MATTEOTTI

10 GIUGNO 1924: RAPIMENTO E UCCISIONE DI GIACOMO MATTEOTTI

Matteotti, deputato del Partito Socialista e dopo il 10 ottobre 1922, segretario del Partito Socialista Unitario, fu tra i primi a comprendere la natura violenta e repressiva del fascismo, di cui denunciò alla Camera i continui arbitri e le inaudite sopraffazioni. Di qui la denuncia del fascismo come reazione antiproletaria e dello squadrismo come difesa armata degli agrari, in polemica con quanti lo consideravano un fenomeno effimero. Nel discorso del 30 maggio 1924 Matteotti denunciò il clima di violenza perpetrata dai fascisti nel corso delle elezioni politiche del 6 aprile dello stesso anno. La risposta del fascismo non si fece attendere. Il 10 giugno 1924 Matteotti fu aggredito da quattro figuri dello squadrismo fascista, rapito e trucidato. Il cadavere di Giacomo Matteotti verrà trovato più di due mesi dopo, il 16 agosto, a una ventina di chilometri da Roma, nella macchia della Quartarella, vicino a Riano Flaminio.

Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano

 

Mattarella, Matteotti esempio, sprone ad avere cura Repubblica

Ancora parla ai giovani,a valori Carta dedicò impegno ed energia

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - "La Resistenza e la Liberazione, che hanno conquistato libertà e democrazia al Paese, affondano le proprie radici proprio nella testimonianza di personalità come Giacomo Matteotti. I valori che la Costituzione è riuscita a portare nelle nostre vite erano per lui ideali ai quali dedicare ogni impegno ed energia.

Questo rende Matteotti un esempio che ancora parla ai giovani, e sprona tutti i cittadini ad avere cura della nostra Repubblica". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 97° anniversario dell'uccisione di Giacomo Matteotti.
    "La Repubblica - dice ancora il Capo dello Stato - ricorda Giacomo Matteotti, martire della democrazia, nell'anniversario del rapimento e dell'assassinio ad opera di sicari fascisti dopo che, nell'Aula di Montecitorio, denunciò con coraggio le violenze squadriste e i brogli nelle elezioni del 1924. L'ultimo discorso di Matteotti segnò il drammatico epilogo della vita parlamentare, ben presto definitivamente soppressa dal regime".
    "Matteotti era un socialista che non si rassegnava alle fratture ideologiche aperte nel proprio campo - prosegue Mattarella -. Il suo impegno per i diritti del lavoro e per l'emancipazione del mondo contadino lo spinse, nel Polesine sua terra natale, a una battaglia a viso aperto con il fascismo sin dalle origini. Quando venne ucciso, era pronto anche a rendere pubbliche denunce sulla corruzione di uomini molto vicini a Mussolini. Ma la spietata azione squadrista non gli diede scampo". (ANSA)

  10.06.21 12:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Commenti e dibattiti, Comitati Provinciali, Novità, Memoria, Fascismo, Anniversari, Ricorrenze, Democrazia, Cultura, Libertà
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