CARAVAGGIO, “LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA IN BOBBIO E I GIOVANI PARTIGIANI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ”
Una serata Performance (con letture e filmati) su la formazione della coscienza in Norberto Bobbio e i giovani partigiani di Giustizia e libertà con una mostra di accompagnamento.
Questa serata si terrà sabato 19 maggio 2012 ore 20,45 a Caravaggio (BG) presso la chiesa di San Bernardino. Siete invitati a condividere con noi questa serata. Al riguardo vi segnaliamo questo passaggio iniziale della performance per dire le ragioni della necessità oggi di tornare alla coscienza ferma e mite dei giovani di Giustizia e Libertà. Questa iniziativa è sostenuta dal Centro Gobetti di Torino e dall’Istituto storico della Resistenza di Cuneo e Torino
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Norberto Bobbio e la formazione della coscienza dei giovani partigiani di Giustizia e Libertà
Narratore 1 Il 9 gennaio del 2004, si spense a Torino Norberto Bobbio. Da tempo aveva cessato di esprimersi pubblicamente e di accompagnarci con le sue analisi e il suo pacato ammonimento. Sul silenzio pubblico degli ultimi anni di Bobbio, certo determinante era stato, senza dubbio, il peso dell’età. Lo tormentava, forse altrettanto, la vista del degrado pubblico, la sofferenza che lo spettacolo del Paese gli provocava.
Narratore 2 Lo sconcertava e sconfortava la certezza del ritorno prepotente, aggressivo, travolgente di un’Italia incivile. Vedeva nel collasso della Prima Repubblica l’aprirsi di un vuoto profondo, inquietante, nel quale finivano per riemergere, insinuanti, i vecchi vizi della nostra peggiore tradizione: retorica cortigianeria , opportunismo e trasformismo
Storico Revelli Oggi noi abbiamo nostalgia della sua voce , e la riproponiamo ,così, come fu : la voce di una “ristretta schiera di italiani che costituirono l’«Italia civile», che difesero strenuamente, alcuni sino al sacrificio della vita, in anni durissimi, la libertà contro la tirannia, la tolleranza contro la sopraffazione . Vi appartennero uomini come Piero Gobetti , Sandro Galante Garrone, Leone Ginzburg. Non vinsero quasi mai. Ma furono loro, nei momenti della caduta del proprio paese, della vergogna e della crisi, a riscattarne la dignità.
Narratore 1 Ora, sorge ,per noi, la necessità di sentirli, di renderli, di nuovo,vivi, di ascoltarli, nel loro messaggio morale, là, dove sotto le temperie del fascismo, dagli anni venti fino al termine della guerra, maturarono una nuova coscienza civile : la coscienza ferma e mite contro le antiche tare dei vizi dell’Italia incivile, ben rappresentate dal fascismo: prepotenza in alto e servilismo in basso, astuzia come suprema arte di governo e furberia come povera arte di sopravvivere.