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LA SCOMPARSA DI ADELINA DEL PONTE

LA SCOMPARSA DI ADELINA DEL PONTE

Abbiamo appreso con profondo dolore della scomparsa di Adelina Del Ponte, partigiana, sindacalista, insegnante. Adelina prende parte, dopo l’8 settembre 1943, alla Resistenza nei Gruppi di Difesa della Donna.

L’estremo saluto di ADELINA DEL PONTE verrà dato VENERDI’  31 OTTOBRE ALLE ORE 15,30, AL CIMITERO DI LAMBRATE.

Per evitare i bombardamenti, frequenti nella zona nord della città vicina alla ferrovia e agli stabilimenti di Sesto S. Giovanni la famiglia di Adele sfolla a Giussano. Adele teneva i collegamenti tra Milano e Giussano abbastanza vicino alle zone in cui operavano i partigiani. Portava volantini, che prendeva in una tipografia in zona Garibaldi, oppure cibo, vestiario e li portava a destinazione in bicicletta. Finita la guerra non finisce l’impegno di Adele che dapprima va a lavorare nel sindacato, la Fiom, e poi decide di riprendere gli studi per dedicarsi all’insegnamento.

Adele Del Ponte ci ha lasciato una drammatica testimonianza sull’eccidio dei 15 Martiri di Piazzale Loreto. “Quella terribile mattina del 10 agosto Quindici resistenti furono fucilati all’alba e i loro corpi furono ammucchiati sul lato sinistro di piazzale Loreto". Così comincia la testimonianza di Adelina Del Ponte. “A quei tempi da piazzale Loreto passavano tram bianchi e portavano, ogni mattina e ogni sera, i lavoratori che dall’hinterland scendevano a Milano a lavorare nelle grandi fabbriche. I tram furono fermati dalle Brigate nere di Salò ed i lavoratori furono costretti a scendere e sfilare davanti a quel povero mucchio di cadaveri, guardati a vista da fascisti armati sino ai denti, pronti ad arrestare qualsiasi persona avesse tentato di protestare o semplicemente compiere un atto di pietà". “Io -continua Adele Del Ponte - ricordo di avere accompagnato la madre e le sorelle di Vertemati, ad identificare la salma del loro figlio e fratello. In quel povero mucchio di uomini morti, coperti da grumi di sangue e da mosconi inferociti dalla grande calura, la ricerca per l’identificazione del corpo del giovane fu una cosa straziante ed orribile. Ricordo che per separare i corpi affastellati ed abbracciati nella sorte comune, i militi repubblichini adoperavano i loro piedi, calzati da orrendi stivali. A pedate e tra urla ingiuriose la salma di Vertemati fu identificata e mostrata alla madre e alle sorelle.”

Ai familiari, agli amici, a chi ha conosciuto Adelina, un affettuoso abbraccio.

Roberto Cenati
Presidente ANPI Provinciale di Milano

 

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  31.10.14 11:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Attività in Lombardia, Comunicati, Antifascismo, Resistenza, Comitati Provinciali, Resistenza, Novità, Memoria, Cultura
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