MOSTRA D’ARTE NEL 70° DELL’ECCIDIO FASCISTA del 17 XI 1944
Collettiva d’arte contemporanea  e poesia alla ex Chiesa della Maddalena, in Bergamo, via Sant’Alessandro 39
organizzata da:
ANPI SEZIONE"EUGENIO BRUNI” di BERGAMO CITTA’, CON IL PATROCINIO DI:

• Comune di Bergamo, Tavolo della Storia,
• MalgaLunga MUSEO - RIFUGIO DELLA RESISTENZA,
• ANPI Provinciale Bergamo

Inaugurazione 22 aprile 2015 ore 17.00
Giorni e orari di apertura:
22 / 23 / 24 / 29 / 30 / aprile 2015: ore 15.00 - 19.00
25 / 26 / aprile 2015:       ore 10.00 - 19.00
1 / 2 / 3 / maggio 2015: ore 10.00 - 19.00

Altre iniziative durante la mostra:
26 aprile 2015 ore 16.00 CORO PANE & GUERRA - Non C’era tempo per la paura - una riflessione musical teatrale su cosa rimane e cosa è stato dimenticato del canto e dei valori Resistenziali.

29 aprile 2015 ore 20.45
“LA STORIA DELLA MALGA LUNGA": CONFERENZA del PROF. MARIO PELLICCIOLI

La mostra è la riedizione trasferita dal monte in città, con qualche integrazione, dell’esposizione avvenuta nel novembre 2014 presso la Malga Lunga di Sovere, sede del Museo della Resistenza Bergamasca, in ricordo dei partigiani catturati e uccisi a seguito dell’attacco alla Malga Lunga da parte dei fascisti nel novembre del 1944. La mostra è inserita nelle iniziative del Tavolo della Storia promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo per commemorare i settant’anni della Liberazione e il centenario della Grande Guerra.

Alcune informazioni sulla mostra:
E’ una collettiva a tema d’arte contemporanea e poesia con gli artisti protagonisti della scena bergamasca dagli anni ottanta ad oggi:
FABRIZIO AGUSTONI - ELIO BIANCO - DARIO CANGELLI - AUDELIO CARRARA - ITALO CHIODI - PAOLO FACCHINETTI - VIRGILIO FIDANZA - SEM GALIMBERTI - GIULIANO GIUSSANI - OSCAR LOCATELLI - ANTONIO MANGONE - EMILIO MORANDI - RENZO NUCARA - ERAS PERANI - DOMENICO PIEVANI - LUIGI RADICI - CARLA VOLPATI - SERGIO PEDROCCHI

Si potrebbero dire un’infinità di sciocchezze retoriche e politicamente corrette, di questa mostra che vede coinvolti 17 artisti bergamaschi, nati nel decennio successivo, o poco più, del 25 aprile del 1945.
Tanto vale allora, seguendo la mission vitale dell’arte, pronunciarsi fuori ed oltre i linguaggi precodificati, corretti e funzionali, del pensiero unico.
Arte come Resistenza, come gesto attuale quindi, che qui si rispecchia autenticamente con una ricorrenza da cui ereditiamo la bellezza e la forza etica dell’essere che non china la testa, ma anche il suo valore poetico, quello dell’essere, che seppure smarrito e incerto non smette mai di cercarsi, e quindi di resistere.
Cerchiamo e ci esprimiamo nelle forme dell’arte perché resistiamo ad un sistema che tutto omologa e tutto riduce a merce: l’uomo e la natura.
La perdita di senso che accompagna il nostro esistere, se da una parte è dovuta al nocciolo non sviscerato e compreso della nostra finitezza, dall’altra è riconducibile ad un modello sociale dominato dalla tecnica che non solo non fonda la sua finalità sull’essere, ma che riduce l’essere, privato dell’identità ad un’esistenza meramente biologica di produttore e consumatore.
Il teatrino della società dello spettacolo, prevede solo pochi primi attori, mentre l’intera umanità è assoggettata al ruolo di comparsa. Poco è mutato nella sostanza, solo che ora le acque sono molto più torbide e il nemico dell’intera umanità sembra essere diventato il nostro vicino di casa.
Arte come Resistenza quindi, ma non per sfuggire all’inevitabile morte, o al dolore insito nell’esistenza, ma come reperibilità di senso e ritrovata dignità dell’esistere.