Testata  

NUMERO 172 DI ANPINEWS

Su questo numero di ANPInews (in allegato)

 

APPUNTAMENTI

Questa sera alla Festa dell’Unità di Ravenna, in occasione del centenario della nascita di Arrigo Boldrini:

ore 20.45 - allo stand ANPI inaugurazione della mostra:

BULOW

diciotto grandi pannelli in quadri , fotografie, documenti

ore 21 - allo spazio dibattiti:

ARRIGO BOLDRINI - una vita per la libertà

Interverranno:

Fabrizio Matteucci , Sindaco di Ravenna

Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI

Letture e musiche di

Ivan Corbari - Luigi Tartaull

 

Martedì 15 settembre, a Roma, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati:

Ricordo di Arrigo Boldrini a cento anni dalla nascita

ore 17.00

Saluti istituzionali:

Laura Boldrini - Presidente della Camera dei deputati

Pietro Grasso - Presidente del Senato della Repubblica

Intervento introduttivo:

Carlo Smuraglia - Presidente Nazionale ANPI

Interventi:

Alberto De Bernardi - Vicepresidente Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia ( INSMLI )

Giorgio Napolitano - Presidente emerito della Repubblica

Informiamo che l’ingresso è rigorosamente su invito

 

 

ARGOMENTI

NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA:

► Riprendiamo i contatti dopo le vacanze, spero proficue per tutti. Un saluto ed un augurio generale in vista della ripresa del nostro lavoro.

Gli argomenti accumulatisi in questo periodo, da fine luglio ad oggi, sarebbero veramente tanti. Nell’impossibilità di affrontarli tutti, anche per assoluta mancanza di tempo (la ripresa è “bruciante” e non lascia respiro), procederò per flash, almeno per alcuni di essi.

Il fenomeno migratorio (rifugiati) alle estreme conseguenze

La vicenda dei migranti sembra giunta al suo acme, non solo emotivo, ma anche sociale e politico. Le ultime foto (il bambino morto, la colonna di siriani in marcia a piedi, da Budapest) sono oltremodo significative e inducono, non solo al dolore ed alla commozione, ma anche a qualche doverosa riflessione. Ed hanno anche prodotto un effetto positivo su alcuni dei più riluttanti. E di questo ci rallegriamo.

Abbiamo oltrepassato da tempo il limite della tolleranza possibile. Da questa tragedia bisogna

Ancora la riforma del Senato

Riparte l’iter della “riforma” (abolizione?) del Senato e non si è ancora capito se, alla fine, sia riuscita a prevalere una qualche ragionevolezza. Lo vedremo nei prossimi giorni, ma deve essere ben chiaro che non basta qualche aggiustamento marginale, fatto per accontentare i dissidenti o diminuirne la schiera. Il problema non è solo l’elettività, pur importantissimo; c’è dell’altro e in particolare ci sono le competenze del Senato, la concreta possibilità che esso funzioni davvero come contropotere, e così via; mi sembra, invece, che si stia giocando al ribasso, cercando di ottenere qualche consenso in più, con modi e accorgimenti che non incidono sostanzialmente sulla riforma. Una riforma che non va, come diciamo da tempo, perché in sostanza abolisce una delle Camere (non a caso, durante l’estate, diversi commentatori e non pochi politici hanno parlato di “monocameralismo"). Non ci avevano parlato della necessità di eliminare il bicameralismo “perfetto” (e su questo sarebbe stato facile raggiungere un’intesa)?

Il controllo a distanza dei lavoratori

Si sta completando la serie dei decreti legislativi previsti dal Jobs Act. Ancora una volta, il governo è intenzionato a disattendere il parere del Parlamento sulla riforma dell’articolo 4 dello Statuto (i controlli a distanza). Questo è già, di per sé, grave; ma lo è ancora di più perché la modifica - così come è - inciderebbe gravemente sui diritti dei lavoratori e sul loro stesso diritto alla privacy.

I dati sull’occupazione e i facili (e infondati) ottimismi

Durante l’estate hanno infuriato le polemiche sulla situazione dell’occupazione, che da alcuni dati ufficiali risulterebbe ancora disastrosa, a dispetto dei vantati interventi, mentre da parte governativa si continua a manifestare fiducia e soddisfazione. Ma come è possibile questo, se tutti i dati confermano che la disoccupazione giovanile continua ad essere ad un livello di record (negativo)? Bisogna dire la verità; e soprattutto occorrono provvedimenti concreti, che consentano davvero un pur moderato ottimismo; che potremo avere soltanto quando dati certi ci dimostreranno che la disoccupazione, e soprattutto quella giovanile, sono davvero in fase di decrescita. Fino ad allora, resteremo - come siamo - profondamente preoccupati.

Sconti agli evasori?

Ho letto, nei pochi giornali disponibili nel paese straniero in cui mi trovavo, che si starebbe procedendo al completamento dei provvedimenti previsti dalla delega fiscale. Un grande giornale intesta: “Sconti e meno imposte per chi evade le tasse fino a 150.000 Euro, etc.". Un altro intesta così “Sconti agli evasori". Non si è ancora capito come stiano le cose. E’ certo, però, che non sono questi i messaggi che si dovrebbero trasmettere. Si pensa, o no, di fare la guerra all’evasione fiscale? Se passasse un messaggio negativo, è già prevedibile quello che avverrebbe: chi ha la vocazione ad evadere si sentirebbe incoraggiato; i bravi cittadini (quelli che pagano le tasse) si sentirebbero sciocchi, visto che il premio non verrebbe dato a loro, ma a chi viene meno ad un obbligo espressamente previsto dalla stessa Carta costituzionale. Intanto, si continueranno, inutilmente, a cercare risorse per i provvedimenti che più urgono, quelli che devono rilanciare l’economia, favorire lo sviluppo e incrementare l’occupazione.

La questione meridionale

Un rapporto dello SVIMEZ ha riproposto in termini molto netti il problema del mezzogiorno, ritenendolo in condizioni peggiori perfino rispetto a quelle della Grecia. Saviano ed altri hanno raccolto il grido d’allarme e l’hanno fatto proprio. Per qualche giorno è sembrato che si volesse almeno ricominciare dai fondamenti. Poi è tornato il silenzio.

La questione meridionale è seria e non è molto diversa dai termini con cui la ponevano, tanti anni fa, storici, politici ed economisti illustri. E’ talmente seria che occorrerebbe correre ai ripari, non con interventi occasionali ed estemporanei, ma con un piano organico, che ancora sembra lontano.

Eppure sono problemi terribili, oggi, nel nostro Paese e non in luoghi lontani; e non possiamo

Il “Settembre nero”

L’annuncio di un paio di manifestazioni fasciste a Milano e in Lombardia ha allertato e preoccupato tutti i cittadini democratici e antifascisti. Ha allarmato anche me, che ho pensato che non bastassero più gli appelli, le riflessioni, perfino i presìdi e ci volesse qualcosa di più evidente e diverso anche per indurre chi di dovere ad intervenire. Per questo ho scritto una lettera aperta alle maggiori cariche dello Stato e credo che molti la conoscano. Ovviamente, il problema non è quello di avere una risposta, ma quello di un cambiamento di rotta, di linea.

Le Istituzioni sono troppo indifferenti e silenziose, troppo legate all’idea che in fondo non ci sono possibilità di intervento, perché esiste la libertà di pensiero e di manifestazione. Non è così perché ogni libertà, ogni diritto ha un limite, che nasce dalle leggi e, in particolare, dalla Carta costituzionale. Un Paese democratico non può che ripudiare ogni forma di fascismo e ……..

 

  15.09.15 10:00:00 , a cura di Lombardia (contattaci), categorie: Commenti e dibattiti, Antifascismo, Resistenza, Comitati Provinciali, Sezioni, Novità, Memoria, Pubblicazioni, Cultura
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