Riccardo Terzi alle prime ore del 12 settembre ci ha lasciato. Una commemorazione si terrà martedì prossimo, 15 settembre, alla Camera del Lavoro di Corso Porta Vittoria, 43 a Milano, dalle ore 10,00 alle 12,00.

Il cordoglio della Fondazione Giuseppe Di Vittorio per la morte di Riccardo Terzi

La Fondazione Di Vittorio esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Riccardo Terzi  e formula alla sua famiglia i più sentiti sentimenti di vicinanza in questa dolorosa circostanza.

Riccardo Terzi è stato un dirigente della Federazione Giovanile comunista milanese e poi nazionale, è divenuto segretario cittadino e successivamente segretario della Federazione provinciale del Pci di Milano, è stato poi eletto consigliere comunale e capogruppo a Palazzo Marino dove ha favorito la nascita, nel 1975, della giunta di sinistra nella metropoli ambrosiana guidata dapprima da Aldo Aniasi e successivamente da Carlo Tognoli.

Passato alla attività sindacale nei primi anni ottanta, su indicazione di Luciano Lama, ha diretto il gruppo di lavoro dei quadri e dei tecnici della Cgil nazionale dopo la sconfitta registrata dai sindacati alla Fiat per poi tornare in Lombardia nella segreteria regionale della Cgil.

Ne è divenuto il segretario generale nel 1987.

E’ divenuto quindi, su indicazione di Bruno Trentin, il responsabile per la Cgil nazionale del dipartimento delle riforme istituzionali.

E’ stato poi eletto segretario dello Spi-Cgil della Lombardia e infine componente della segreteria nazionale del sindacato dei pensionati.

Con la sua scomparsa il sindacato e la sinistra italiana perdono un dirigente capace di riflessioni, di elaborazioni e di proposte di grande valore; una persona di straordinaria acutezza che ha sempre contribuito con il suo pensiero e con i suoi scritti ad animare il dibattito nello schieramento progressista.

La Fondazione di Vittorio, che ha avuto in numerose occasioni l’opportunità di avvalersi della sua preziosa collaborazione, lo ricorda con stima e con affetto.

Addio a Riccardo Terzi, uomo profondo e spirito critico della sinistra milanese

Se n’è andato ieri, all’età di 75 anni, il mio amico Riccardo Terzi. Un uomo dallo stile di vita appartato e modesto, fedele alla “sua” Sesto San Giovanni, mai dogmatico ma sempre ostinato nella sua autonomia di pensiero, coraggioso. Di lui ho sempre invidiato l’eleganza dimessa, non certo degli abiti ma del portamento intellettuale, e poi la flemma del suo guardare nel profondo alla sostanza delle cose, l’ironia e il distacco dalle liturgie degli apparati. Ricordo il coraggio con cui nei primi anni Ottanta, da segretario milanese del Pci, ebbe il coraggio di leggere al congresso nazionale del partito un intervento di aperto dissenso nei confronti del mito vivente Enrico Berlinguer. Lasciò il partito perchè vedeva nel sindacato, la Cgil, un legame con la società e il popolo della sinistra altrove precluso. Uomo della sinistra milanese, mai settario, innovatore e spirito critico sempre, sostenemmo insieme la candidatura di Rosy Bindi in alternativa a Veltroni, nelle primarie fondative del Partito Democratico. Poi il Pd lo ha deluso, ne è uscito, prevedeva un lungo ciclo di ricostruzione dal basso della sinistra, solo alla Cgil è rimasto fedele. L’anno scorso, alla Camera del Lavoro di Milano dove era ritornato dopo avere diretto a lungo il sindacato nazionale dei pensionati Cgil, ci ha riconvocati a ragionare -pacatamente, com’era suo costume- sul futuro della città. Ci mancherà la sua preziosa intelligenza.

Sui giornali di oggi viene ricordato solo con frettolosi trafiletti. Non è un buon segno questa perdita di memoria.

Gad Lerner