Smuraglia: "Abbiamo sfiorato le 500.000 firme.
Smuraglia: “Abbiamo sfiorato le 500.000 firme. Un risultato comunque eccezionale grazie, in primis, all’impegno dell’ANPI”
5 Luglio 2016
È ormai ufficiale la notizia che le firme raccolte sui due quesiti relativi alla legge elettorale sono circa 420.000, sfiorando così il “tetto” previsto dalla legge (quorum a 500.000), ma non raggiungendolo per poco. Un risultato, comunque, eccezionale viste le condizioni date, di cui parlerò più avanti e visto lo sforzo straordinario compiuto dagli aderenti ai Comitati per il SI, prima fra tutti l’ANPI, che si è impegnata fino allo spasimo, in tutte le zone, anche le più remote d’Italia.
Non ci sarà, dunque, il referendum sulla legge elettorale perché nessun altro l’aveva chiesto; tuttavia si attende l’esito del giudizio, pendente davanti alla Corte Costituzionale, per il quale è fissata l’udienza del 4 ottobre 2016. In ogni caso, molto dipenderà anche dal referendum sulla riforma del Senato, che ci sarà comunque e che se vedrà - come speriamo - la vittoria del NO, influirà necessariamente anche sulla legge elettorale, scritta per la sola Camera e con la previsione di un Senato quasi annullato, dunque una legge da rifare. E integralmente, non tanto sui punti su cui si è svolta una discussione in questo periodo, quanto sugli aspetti più volte denunciati di antidemocraticità.
Analizziamo e valutiamo, intanto, questo risultato, che è - lo ripeto - straordinario proprio per le condizioni in cui si è svolta la raccolta delle firme. Avendo contro il Governo, il partito di maggioranza, la Confindustria, si trattava davvero di risalire la corrente, con i mezzi di cui si disponeva, cioè esclusivamente volontariato. Ed esso è stato meraviglioso, perché si sono visti banchetti dappertutto, in tutte le ore e in tutti i luoghi, con un impegno ed una dedizione eccezionali. Si sono viste tante persone, donne e uomini, impegnate non solo e non tanto a raccogliere firme, quanto a spiegare, illustrare, cercare di convincere e far capire al cittadino, per lo più ignaro.
Rilevante, inoltre, in senso negativo, è stato il ruolo della stampa, che - in gran parte - ha rinunciato non solo alla puntuale informazione ed illustrazione delle questioni in gioco, ma spesso ha preso parte nettamente a favore della linea governativa, dando enorme spazio perfino alle affermazioni più scandalose, con le quali si cercava di “ricattare” il cittadino, assicurandogli che - se non fosse stato respinto il referendum -ci sarebbe stato il caos, politico ed economico, insomma un reale disastro per l’intero Paese.
il resto della dichiarazione di Carlo Smuraglia in questo allegato