NON SI AUTORIZZI LA MANIFESTAZIONE FASCISTA A DONGO
L’ ANPI nazionale a sostegno dell’ appello di Anpi Dongo
La località sul lago di Como diviene ogni anno meta dei neofascisti per ricordare l’esecuzione di Benito Mussolini. La locale Sezione ANPI si appella alla società civile, al mondo della cultura, alle altre associazioni democratiche affinché il raduno del 2 maggio non venga autorizzato. Si possono inviare adesioni a anpidongo@gmail.com
La Segreteria nazionale ANPI si associa al seguente appello promosso dalla Sezione ANPI di Dongo
Ogni anno, da anni, a Dongo, in prossimità dell’anniversario della Liberazione e del giorno della fucilazione di Mussolini in località Giulino di Mezzegra, si radunano in forma organizzata centinaia di militanti dell’estrema destra, in divisa di camicie nere, per commemorare con riti e cortei l’esecuzione del Duce e dei Gerarchi.
I fascisti vengono a Dongo e a Giulino di Mezzegra perché sono i luoghi simbolo della fine del Fascismo, luoghi di culto e di memoria dei loro morti. I comportamenti dei partecipanti in divisa squadrista esprimono senza equivoci la volontà di propaganda del fascismo.
Uniamo a questa lettera i due link di YouTube:
https://youtu.be/ZyQCIOyRp8Y “ Mezzegra corteo per commemorare Mussolini”
e https://youtu.be/sqpNtwcNCQ4 “Dongo il “presente” per i gerarchi fascisti fucilati nel 1945”,
in cui sono pubblicate le riprese dei citati raduni e manifestazioni.
L’intervento dell’ANPI provinciale di Como, dell’ANPI di Dongo e dell’ANPI Lario occidentale presso le Istituzioni pubbliche (Questura e Prefettura di Como) e presso le Amministrazioni locali di Dongo e Tremezzina, per chiedere che tali raduni non fossero autorizzati, è sempre rimasto inascoltato.
Le Autorità competenti, a ogni livello, hanno autorizzato i raduni, richiamando il principio della libertà di manifestare le opinioni. La libertà di espressione è un sacrosanto diritto, conquistato proprio con il sacrificio di milioni di morti che hanno combattuto per sconfiggere le dittature del nazifascismo.
A Dongo e a Mezzegra queste dittature sono celebrate e propagandate nelle pubbliche strade da gruppi organizzati.
Come ANPI vogliamo che Dongo sia simbolo di una permanente civile resistenza. Sia luogo di conoscenza di quelle ultime tragiche giornate che hanno visto la fine della dittatura, la rinascita della democrazia e la nascita della Repubblica, che quei giorni di fine aprile siano celebrati come momento di confronto e di approfondimento della Storia e dei valori della Resistenza, della Costituzione e della democrazia nata con essa.
Abbiamo bisogno che questo appello sia condiviso a livello locale e nazionale.
Scriviamo questa lettera perché vogliamo coinvolgere Istituzioni, Associazioni, Personalità, la società civile tutta nel sostenere con forza la richiesta che NON sia autorizzata alcuna presenza organizzata di fascisti nelle loro macabre divise e il tempo non sia riportato indietro negli anni più bui della nostra Storia.
L’anno 2020 ha messo a dura prova la popolazione italiana, europea, mondiale.
Il numero dei morti e dei contagi per l’epidemia del COVID, la sofferenza sono l’aspetto più tragico, a cui segue la crisi economica e sociale. Disagi e privazioni hanno peggiorato le condizioni di vita, aumentano la rabbia e le paure. In Italia, in Europa, nel mondo ci sono organizzazioni che si
richiamano a ideologie del passato, che scatenano i peggiori istinti di violenza, perdendo ogni umano e razionale controllo delle proprie responsabilità. Cercano di minare i valori della democrazia e della convivenza civile conquistati con le lotte della Resistenza.
Anche le giovanissime generazioni, penalizzate e deprivate delle relazioni sociali, rischiano di cedere al “sonno della ragione”. Le donne e i giovani più di altri subiscono le conseguenze del lavoro che manca, dell’ insicuro futuro.
Stiamo vivendo tempi di crisi che chiedono un plus di responsabilità e di solidarietà ed è urgente attivare vaccini culturali e morali, non solo contro il COVID.
Vogliamo dare speranza e voce all’Italia che resiste e guarda avanti, che affronta con coraggio e impegno la fatica e i sacrifici di una sconvolta realtà.
Dongo, simbolo di rinascita e di una resistenza civile non violenta, non appartiene solo al territorio lariano, ma a tutta l’Italia, all’Europa, al Mondo.
Vi chiediamo dunque di sottoscrivere l’appello che ogni propaganda di violenza, di odio, di fascismo sia assolutamente vietata in tutte le sue manifestazioni nel rispetto della nostra Costituzione.
SCRIVETE LA VOSTRA ADESIONE A
Interrogazione parlamentare dell'On. Andrea De Maria sulla manifestazione neofascista del 2 maggio a Dongo
29 Aprile 2021
Interrogazione al Ministro dell'Interno "per sapere se sia a conoscenza di quanto ricordato e se intenda assumere iniziative in merito". La manifestazione neofascista, prevista per il 2 maggio, celebrerà Benito Mussolini
"Al Ministro dell' Interno.
Premesso che:
la Segreteria nazionale dell' ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) ha pubblicamente chiesto alle autorità competenti di intervenire per negare l' autorizzazione ad una manifestazione di estrema destra prevista per il 2 maggio a Dongo;
che ogni anno, da anni, a Dongo, in prossimità dell'anniversario della Liberazione e del giorno della fucilazione di Mussolini in località Giulino di Mezzegra, si radunano in forma organizzata centinaia di militanti dell'estrema destra, in divisa di camicie nere, per commemorare con riti e cortei l'esecuzione del Duce e dei Gerarchi;
che questa manifestazione Sì svolge a Dongo e a Giulino di Mezzegra in quanto luoghi simbolo del Fascismo;
che i comportamenti dei partecipanti, spesso in divisa squadrista, hanno sempre espresso senza equivoci la volontà di propaganda del fascismo;
che l' apologia di Fascismo e la ricostituzione in qualsiasi forma del Partito Fascista contrastano con i principi costituzionali e la legislazione vigente.
Per sapere:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto ricordato e se intenda assumere iniziative in merito"
On. Andrea De Maria
Interrogazione parlamentare dei Senatori De Petris, Errani e Ruotolo sulla manifestazione neofascista del 2 maggio a Dongo
29 Aprile 2021
"si chiede di sapere: se il Ministro dell'Interno sia a conoscenza dell'iniziativa, documentata da diversi organi di stampa e se intenda assumere iniziative in merito; quali iniziative urgenti e incisive intenda assumere per contrastare efficacemente la diffusione di idee violente e razziste da parte dei gruppi neofascisti e neonazisti". La manifestazione neofascista, prevista per il 2 maggio, celebrerà Benito Mussolini
Interrogazione orale con carattere d'urgenza
(ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento del Senato)
RUOTOLO, DE PETRIS, ERRANI – Al Ministro dell'Interno –
Premesso che:
ogni anno, da anni, a Dongo, sul lago di Como, in prossimità dell'anniversario della Liberazione e del giorno della fucilazione di Mussolini in località Giulino di Mezzegra, si radunano in forma organizzata centinaia di militanti dell'estrema destra, in divisa di camicie nere, per commemorare con riti e cortei l'esecuzione del Duce e dei Gerarchi;
questa manifestazione si svolge a Dongo e a Giulino di Mezzegra in quanto luoghi simbolo del Fascismo. I comportamenti dei partecipanti, spesso in divisa squadrista, hanno sempre espresso senza equivoci la volontà di propaganda del fascismo;
la locale sezione dell'ANPI si è appellata alla società civile, al mondo della cultura, alle altre associazioni democratiche affinchè il raduno del 2 maggio non venga autorizzato. Anche la Segreteria nazionale dell' ANPI si è associata a questo appello, chiedendo alle autorità competenti di intervenire per negare l' autorizzazione alla manifestazione di estrema destra prevista per il 2 maggio a Dongo;
considerato inoltre che:
da diversi anni l'Italia sta conoscendo un riemergere di movimenti di ispirazione fascista inquietante e intollerabile per la Repubblica;
l'apologia del fascismo, nell'ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall'art. 4 della cosiddetta legge Scelba, n. 645 del 1952, attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione;
lo scioglimento dei partiti che si ispirano al fascismo è previsto dalla citata legge n. 645 del 1952, e che le diverse sigle operanti in Italia, siano senz'altro organizzazioni apologetiche del fascismo e del nazismo, è stabilito da una pronunzia definitiva della Corte di cassazione (sezione V penale, 8 gennaio 2010, sentenza n. 19449);
iniziative promosse da organizzazioni neofasciste e neonaziste, oltre ad offendere la nostra coscienza civile e democratica, la memoria comune e i valori fondamentali della Costituzione, rappresentano fattore di grave turbamento per l'ordine pubblico in tutto il Paese, già scosso dalla grave pandemia in atto e dalla conseguente crisi economica e sociale;
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'iniziativa, documentata da diversi organi di stampa e se intenda assumere iniziative in merito;
quali iniziative urgenti e incisive intenda assumere per contrastare efficacemente la diffusione di idee violente e razziste da parte dei gruppi neofascisti e neonazisti.