Il TgR Emilia-Romagna ci riprova
Il TgR Emilia-Romagna definisce Bella ciao "una provocazione" e "bravi" gli estremisti di destra
3 Maggio 2021
La vicenda gravissima che ha visto protagonista nel giorno della Festa dei lavoratori il servizio pubblico televisivo. La durissima reazione di Anna Cocchi, Presidente dell'ANPI provinciale di Bologna e componente della Segreteria nazionale ANPI. Poi, le scuse dei vertici Rai in una nota dell'ufficio stampa. Il precedente di 2 anni fa in un servizio sulla celebrazione neofascista a Predappio.
Accade davvero di tutto, in modo vergognoso. In un servizio del Tgr Rai dell'Emilia Romagna sul raduno a Bologna convocato dal movimento di estrema destra "Rete dei Patrioti"(che ha visto sul palco anche Casa Pound, i naziskin veronesi e la Militia Christi) il giornalista ha definito "una provocazione" la musica di Bella Ciao che risuonava da un balcone e "bravi" i partecipanti al raduno perché non hanno reagito.
Alla notizia di questo fatto sconcertante, Anna Cocchi, Presidente dell'ANPI provinciale di Bologna e componente della Segreteria nazionale ANPI, ha rilasciato al quotidiano "la Repubblica" la seguente, durissima, dichiarazione: "Definire "una provocazione" la musica di Bella Ciao e "bravi" l'ennesimo gruppo di estrema destra è un affronto alla Repubblica ed uno sfregio al servizio pubblico televisivo. Un fatto gravissimo e vergognoso. Chiediamo con forza ai vertici Rai di fare immediatamente chiarezza sulla vicenda e di assumere tutti i provvedimenti necessari per fare sì che episodi simili non accadano più". Si scatena l'ovvio e inevitabile caos. Proteste sui social networks e prese di posizioni pubbliche, tra queste quella del deputato Andrea De Maria: "Mi unisco allo sconcerto ed alla indignazione della Presidente dell'Anpi di Bologna Anna Cocchi. La Rai faccia chiarezza sul servizio in cui "Bella Ciao" viene definita una provocazione e si elogiano i partecipanti ad una manifestazione di estrema destra, quella sì una vera provocazione nella nostra città Medaglia d'Oro della Resistenza".
In serata arrivano le scuse dei vertici Rai in una nota dell'Ufficio stampa: "In merito al servizio sul raduno dell'estrema destra a Bologna, andato in onda nel Tgr Emilia Romagna di ieri sera alle 19.30, la redazione della Tgr Emilia Romagna si scusa per il grave episodio e prende le distanze dai contenuti del servizio stesso, che non corrispondono alla storia e ai principi che hanno sempre guidato il lavoro dei giornalisti del servizio pubblico". Resta la gravità dell'accaduto supportata da un precedente avvenuto nel 2019 quando sempre in un servizio del Tgr Emilia-Romagna andò in onda una sorta di celebrazione della celebrazione di Benito Mussolini promossa a Predappio dai neofascisti, con cortei e camicie nere. Anche in quel caso l'ANPI tuonò attraverso la voce dell'allora Vice-Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo e del componente della Segreteria nazionale, con delega alla comunicazione e stampa Andrea Liparoto: "Il servizio del Tgr Emilia - Romagna sulla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio è vergognoso e gravemente lesivo del dettato antifascista della Costituzione repubblicana. Sono stati ripresi atti e parole di difesa pubblica del fascismo, di riverenza e di fedeltà ad un criminale, saluti romani: 2 lunghi minuti di oltraggio all'Italia. Tutto questo non può essere tollerato. E non bastano l'indignazione, lo sconcerto, le dissociazioni, occorrono gesti concreti. I vertici RAI assumano provvedimenti disciplinari e dichiarino pubblicamente che quel servizio è stato profondamente offensivo del sentimento antifascista delle cittadine e dei cittadini, della lotta partigiana - fondativa del nostro sistema democratico - delle tantissime vittime del regime sanguinario fascista. Della Costituzione". A seguito di questa dichiarazione, il caporedattore del Tgr, Antonio Farné, dovette dimettersi.
Brutta cronaca, insomma, di distorsioni di un sano e retto dovere di informare che minano la credibilità del servizio pubblico. Speriamo siano le ultime.