INIZIA L'INFAME CENSIMENTO FASCISTA DEGLI EBREI ITALIANI E STRANIERI
22 agosto 1938: inizia l'infame censimento fascista degli ebrei italiani e stranieri
Il 22 agosto del 1938 l'Ufficio centrale demografico, la famigerata “Demorazza” diede inizio al censimento degli ebrei italiani e stranieri presenti nella penisola.
Il 14 luglio dello stesso anno fu pubblicato il vergognoso Manifesto sulla purezza della “razza”.
Questi vergognosi provvedimenti precedettero di circa due mesi il varo ufficiale, da parte del regime fascista, delle leggi antiebraiche, firmate dal re Vittorio Emanuele III.
I dati del censimento furono continuamente aggiornati negli anni successivi, cosicché al momento dell’occupazione nazista, l'8 settembre 1943, tutti gli ebrei erano schedati, premessa fondamentale per l’individuazione, l’arresto e l’avvio ai campi di sterminio.
Con l'approvazione della famigerata Carta di Verona e con l'ordine di polizia n.5 del 30 novembre 1943 la Repubblica di Salò diede il via alla caccia ad ebrei italiani e stranieri, previa confisca dei loro beni.
Senza la collaborazione dei repubblichini i nazisti non avrebbero potuto catturare e deportare i nostri concittadini ebrei, gli oppositori politici, i lavoratori in sciopero.
La Memoria di quel tragico periodo, e il riferimento ai principi della Costituzione Repubblicana, costituiscono per noi l’antidoto più efficace per contrastare la pericolosa deriva antisemita che sta investendo l'Europa e il nostro Paese, manifestatasi anche recentemente nel corso delle manifestazioni no vax in diverse città.
Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano